VALLE DI MADDALONI – Gentile signor Esposito, ho apprezzato molto la civiltà e la pacatezza con cui ha espresso le sue ragioni sull’articolo da noi pubblicato stamattina circa i controlli effettuati dalle forze dell’ordine nei locali della sua azienda.
Nulla le è stato risparmiato dal sottoscritto e dal giornale che dirigo. Critiche anche dure, indiscrezioni di cui rivendicavamo allora e rivendichiamo oggi la piena trasparenza e la piena rispondenza a realtà effettuali, che lei, d’altronde, non ha potuto mai smentire.
Dunque, Casertace non è stato indulgente con lei come non lo è stato e non lo è con i politici (lei l’ha fatta la politica, mischiando quello che mischiabile non era) e con una imprenditoria che vive in uno stato di sudditanza perpetua o, al meglio, in uno stato di funzionalità alla turpe politica locale.
Insomma,
E
Però lei ha tutto il diritto, stavolta, di vedersi riconoscere la ragione rispetto ai contenuti di un ingresso di polizia giudiziaria all’interno della sua azienda.
Siamo stati anche un po’ fessi, glielo dico con franchezza, perché quando abbiamo letto nella rete che nell’operazione erano coinvolti anche militari dell’Esercito, questa non poteva che essere collegata esclusivamente all’azione di controllo e repressione sulla Terra dei Fuochi.
L’Esercito, infatti, ha soprattutto questa delega. Poi viene utilizzato anche per posti di blocco in zone delicate, ma se entra in una azienda con poteri di polizia giudiziaria, supportando, come in questo caso, i Carabinieri, lo può fare solo nel perimetro chiaramente definito delle indagini sui sistemi di sversamento e di smaltimento dei rifiuti civili e dei rifiuti industriali.
Per cui, le scuse sono dovute e, ripetiamo, non abbiamo difficoltà perché noi ci scusiamo partendo da quella mentalità, da quel modo di valutare le notizie, da quel respiro ideale e mai ideologico, da quella serietà che non ci porta mai a utilizzare il nostro lavoro per attaccare una persona, che in passato ci ha indotti non per divertimento ma per dovere professionale e di cronaca a scrivere articoli che certo non la esaltavano.
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