Molte farmacie della provincia di CASERTA a rischio chiusura: ecco perché

2 Novembre 2025 - 10:00

Farmacie private in sciopero giovedì 6 novembre: anche in provincia di Caserta si preparano all’astensione

CASERTA – Giovedì 6 novembre sarà una giornata di mobilitazione per il settore delle farmacie private: secondo le organizzazioni sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, circa 60.000 dipendenti (tra farmacisti collaboratori e addetti vari) incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro, a sostegno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Farmacie Private, scaduto il 31 agosto 2024.
Le sigle sindacali rivolgono un appello alla Federfarma – l’associazione datoriale delle farmacie private convenzionate – affinché “torni al tavolo di trattativa e riconosca il valore reale della professione”.


I sindacati chiedono adeguamenti salariali in linea con l’aumento del costo della vita, migliori soluzioni normative che riconoscano l’evoluzione del ruolo delle farmacie, verso una “farmacia dei servizi”; e infine percorsi formativi che valorizzino le competenze del personale.

Anche nel territorio della provincia di Caserta la mobilitazione potrà avere ripercussioni: le farmacie private convenzionate operano come presidio sanitario fondamentale nelle comunità locali e un’astensione di 24 ore può determinare disagi per l’utenza, soprattutto nelle zone meno servite o nei paesi più piccoli.
Per i cittadini della provincia è opportuno tener conto di quanto segue:

  • Sebbene lo sciopero riguardi il turno completo, è prevista la garanzia dei servizi essenziali: le farmacie dovrebbero orientarsi a norme che prevedono presidio minimo.
  • È consigliabile verificare in anticipo l’apertura della propria farmacia di fiducia: in alcuni casi può esserci servizio ridotto o turnazione diversa.
  • Per chi ha bisogno di farmaci urgenti o rinnovare terapie, è utile considerare alternative temporanee (farmacie in vicini comuni, appelli telefonici, ecc.).


Anche in provincia di Caserta, dunque, gli addetti e le titolari potrebbero partecipare all’astensione, rendendo utile un’attenzione anticipata per i cittadini che fanno riferimento alle farmacie locali. L’obiettivo dichiarato dai sindacati è chiaro: un rinnovo contrattuale che riconosca la professionalità, le trasformazioni del settore e le esigenze di chi lavora dietro il bancone.
Resta

da vedere se Federfarma accetterà di rimettersi al tavolo e con quale approccio.