REGGIA Anche il Gruppo di Intervento Giuridico e Confintesa FP chiedono di rivedere la decisione di abbattere i lecci delle via dell’Acqua

12 Novembre 2025 - 15:12

Caserta (pm) –  A valanga, cresce l’opposizione all’ipotizzato abbattimento dei 750 lecci dei filari lungo  la via dell’Acqua della Reggia. Dati per ammalati, come ne abbiamo scritto più volte, la direzione museale pensa ad interventi radicali sulla scenografica alberata. Incurante della contrarietà di movimenti ed associazioni ambientaliste e civiche, ormai non più solo locali, che  contestano radicalmente i dati tecnico-scientifici che sono alla base della drastica decisione.

Aggiungiamo oggi, alla lista degli oppositori, il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), di cui pubblichiamo la lettera aperta sulla vicenda a firma del presidente nazionale, Stefano Deliperi.

Precisiamo che il Gruppo d’Intervento Giuridico è un’associazione nazionale di protezione ambientale legalmente riconosciuta, fondata a Cagliari nel 1992.

La sua attività “è improntata all’utilizzo dello “strumento diritto” per difendere il territorio e le sue valenze ambientali, naturalistiche, paesaggistiche, archeologiche, storiche e culturali dagli attentati che quotidianamente vengono portati avanti da speculatori, inquinatori e, purtroppo, da amministratori pubblici insensibili, poco accorti o, addirittura, conniventi”. E dalla sua costituzione si è fatta promotrice di oltre 3.500 azioni legali ed iniziative varie a favore del patrimonio ambientale e storico-culturale italiano (più di 1.200 per la difesa delle coste). Su queste premesse non le poteva sfuggire il “caso dei lecci della Reggia vanvitelliana “.

Ma anche il sindacato Confintesa Funzione Pubblica fa sentire la sua voce. Questa è il suo netto comunicato di queste ore della segreteria nazionale: “…Confintesa FP esprime forte preoccupazione per la decisione dell’attuale Direzione Generale della Reggia di Caserta di procedere all’abbattimento di 750 lecci secolari lungo la Via d’Acqua del Parco Reale, sito riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. La decisione si fonda su una perizia del 2023, redatta nell’ambito dei progetti PNRR, che indicherebbe la necessità di rimuovere gli alberi per motivi di sicurezza. Tuttavia, perizie indipendenti successive, promosse da associazioni ambientaliste e da un Consorzio universitario, hanno dimostrato che solo il 6,9% degli esemplari risulta effettivamente compromesso, mentre per la quasi totalità sarebbero sufficienti interventi conservativi e di manutenzione. I lecci del Parco non sono solo elementi paesaggistici, ma parte integrante del disegno vanvitelliano e risorsa ambientale vitale per una città come Caserta, che presenta un basso indice di verde pubblico e una qualità dell’aria già critica. Per queste ragioni, Confintesa

FP chiede la sospensione immediata del progetto di abbattimento e la costituzione di un tavolo di confronto con la Soprintendenza, aperto alla partecipazione delle associazioni ambientaliste, delle realtà civiche e dei cittadini”.

La Reggia di Caserta è un bene collettivo, un patrimonio che appartiene non solo alla città ma all’intera nazione. Occorre un approccio condiviso, trasparente e scientificamente fondato per conciliare la sicurezza con la tutela dell’ecosistema e del paesaggio, che rappresentano un’eredità inestimabile per le generazioni future”, ha dichiarato in particolare Claudia Ratti, segretario generale della formazione sindacale.

LA LETTERA APERTA DEL GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO