SUBAPPALTO DA 2 MILIONI dell’Asl Caserta alla società dell’imprenditore indagato nel giro di affidamenti e favori nella sanità

12 Novembre 2025 - 11:10

L’accusa è emersa nel 2021 e, al momento, non abbiamo notizie dell’archiviazione del titolare di Sea Costruzioni, tra l’altro appaltatrice di lavori da 12 milioni all’ospedale di Caserta. Alla fine di maggio, invece, è arrivata la chiusura indagini.

MARCIANISE – Nei giorni scorsi, l’ASL di Caserta ha autorizzato un doppio subappalto per la realizzazione di due importanti strutture del PNRR nel comune di Marcianise, entrambe affidate alla ditta Sea Costruzioni per un valore complessivo di 2,16 milioni di euro.

I lavori riguardano la costruzione di una Casa della Comunità e di un Ospedale di Comunità a Maricanise, progetti finanziati dall’Unione Europea attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La richiesta di subappalto è stata avanzata dal Consorzio Integra, aggiudicatario del Lotto 5 dell’Accordo Quadro, che ha chiesto di affidare a Sea Costruzioni parte delle opere edilizie. Nello specifico, per l’Ospedale di Comunità, il subappalto autorizzato ammonta a 1.260.000 euro e per la Casa della Comunità, l’importo è di 900.000 euro.

E questa è la notizia nuda e cruda. Venendo al nome della società subappaltatrice, la Sea Costruzioni è un importante operatore economico nella sanità casertana e campana. Questa impresa ha costruito, con recente inaugurazione con tanto di presenza del governatore Vincenzo De Luca, un edificio a due piano, detto piastra operatoria, con all’interno otto sale chirurgiche, per l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Una commessa dal valore di 12 milioni di euro.

Lo scorso marzo, invece, sempre dall’ospedale di Caserta, la Sea Costruzioni ha ricevuto una commessa da 110.495,94 euro per la sistemazione delle aree esterne,

procedura guidata dal responsabile del procedimento, Carmine Romano, funzionario dell’Ufficio Tecnico.

Meno piacevole per Antonio Romano, 56enne titolare della Sea Costruzioni, invece, è la vicenda che dal 2021 lo vede indagato dalla procura di Napoli. Si tratta di un’inchiesta portata avanti dai pm Antonello Ardituro, Simone de Roxas, Maria Di Mauro e Henry John Woodcock e relativa agli appalti sul settore della sanità dell’ASL Napoli 1.

Oltre a Esposito, sotto inchiesta figurano l’ex consigliere regionale Luciano Passariello, l’ingegnere Claudio Ragusa, ex dirigente ASL, consulente dell’azienda sanitaria napoletana Antonio Bruno e soprattutto il consigliere regionale PD, ora candidato al seggio di Palazzo Santa Lucia, Franco Picarone.

Inutile dire che, al momento in cui scriviamo, con la chiusura indagini notificata alla fine dello scorso maggio, tutti gli indagati sono innocenti fino a prova contraria rispetto alle contestazioni della procura partenopea.

Si tratta di un’inchiesta figlia del primo filone delle indagini, archiviate alla fine del 2023, relativo agli appalti covid in Campania che, tra gli altri, ha visto finire sotto indagine il braccio destro di Vincenzo De Luca, Enrico Cosconi, l’attuale direttore dell’Asl Caserta, Antonio Limone, il presidente di Soresa, la piattaforma regionale per gli appalti sanitari, Corrado Cuccurullo e anche il dirigente della protezione civile regionale Italo Giulivo.