Oggi pomeriggio l’incidente probatorio che cristallizza…
12 Aprile 2018 - 00:00
CASAPESENNA – E’ una storia veramente delicata e complicata quella degli esorcismi di don Michele Barone ad una ragazzina 13enne di Maddaloni, la cui famiglia, per consentire al sacerdote di Casapesenna, ormai in carcere da un po’ di tempo, di “operare”, si era trasferita addirittura a Casapesenna.
E’ una storia complicata perché le testimonianze fondamentali, che la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, titolare dell’indagine, sono quelle delle due sorelle maggiori della ragazzina vessata. E siccome i giudici ritengono che i genitori, i quali sono rimasti sulle loro posizioni e pur colpiti da provvedimenti cautelari, continuano a difendere don Barone, possono condizionare le ragazze, il tribunale ha scelto l’incidente probatorio anche per quella maggiorenne, proprio per evitare il pericolo di condizionamento.
Si è svolto oggi ed M.T. ha parlato per 4 ore filate, rispondendo alle domande del giudice, che aveva raccolto tutte quelle delle parti, cioè dell’accusa e dei diversi avvocati difensori.
Un percorso del dolore riproposto necessariamente in un contesto giudiziario che cristallizza la prova e la inserisce direttamente nel processo senza ulteriore necessità di formazione dibattimentale della stessa.
M.T. ha parlato dell’approccio della sua famiglia con don Michele Barone, delle prime valutazioni sullo stato di salute della sorella, degli esorcismi a cui ha assistito e di molte altre cose ancora. Abbiamo la sensazione che abbia confermato sostanzialmente tutto quello raccontato ai pm durante le indagini.