CAMORRA & PROFESSIONI. Il caso di Eufrasia Del Vecchio. Senza fare deduzioni logiche, ma desta sospetti e timori la lettera per ottenere un fondo salariale a Livorno

6 Giugno 2022 - 12:13

CASERTA – Eufrasia Del Vecchio, una degli indagati principali sugli appalti relativi ai servizi sociali, non limitava i suoi interessi alla gestone della contabilità e non solo di gran parte delle cooperative che stavano nel giro buono di Luigi Lagravanese, Sofia Fluato e Pasquale Capriglione, quello, cioè, che secondo la tesi dei pubblici ministero della Dda Ardituro, Arlomede e Ranieri, titolari dell’indagine a cui operativamente lavorano i poliziotti della prima sezione della Squadra Mobile della questura di Caserta.

La sorella del boss del clan dei Casalesi Carlino Del Vecchio, in carcere ormai da tantissimi anni per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed omicidio, aveva allargato i suoi orizzonti.

E’ quanto emerge da una segnalazione giuntaci dal sindacato USB, nella sua sezione di Livorno. In effetti si tratta per il momento di una questione professionale e cioè di un’iniziativa che la Del Vecchio ha assunto come commercialista o come consulente del lavoro in nome e per conto di un’impresa che poi dovremo andare a capire meglio se è connessa maggiormente agli interessi della professionista di Casal di Principe, appartenente ad una delle famiglie più rilevanti per quanto riguarda l’esercizio dell’attività criminale.

La Del Vecchio, infatti, secondo la ricostruzione di USB Livorno, ha rappresentato la società Bus

Fleet Solution, relativamente la richiesta di Fondo Integrazione Salariale per i lavoratori, durante il periodo più buio della pandemia da coronavirus.

Del Vecchio, tramite la sua società EDV Service, avrebbe quindi curato gli interessi di questa azienda che si occupa degli scuolabus nel comune di Campiglia, proprio in provincia di Livorno.

L’attenzione rispetto a tale rapporto è figlia di ciò che è emerso dalle indagini della Dda. Gli inquirenti, infatti, hanno portato alla luce il modo con cui la commercialista aveva iniziato le sue attività da esperta contabile esterna alle società di Lagravanese, per poi entrare pian piano in maniera più invasiva sulla gestione di queste, in un modo ben diverso da quello con cui, solitamente, un commercialista opera rispetto ai suoi clienti. Non è detto che, chiaramente, quello che è avvenuto nei servizi sociali casertani sia stato immediatamente traslato anche in questa occasione, in un campo e in un luogo diverso rispetto alla comfort zone della Del Vecchio, ma l’ipotesi non può essere ritenuta inverosimile.

QUI SOTTO IL POST DI USB LIVORNO