CASERTA. Via libera alla discoteca nel Setificio di San Leucio. Lo ha detto anche il Tar: il dirigente Vitelli “attivo e passivo”. Renato Labriola direttore generale subito

18 Gennaio 2024 - 19:18

Il solito pasticcio del Comune di Caserta il quale ha dichiarato di non volere la discoteca nella storica location del borgo, ma a suo tempo ha rilasciato un permesso a costruire ai Letizia che ci hanno fatto il business che incubava la possibilità di farcela, al contrario, la discoteca e che dunque già auto sputtanava a monte il diniego opposto dal dirigente arrivato da San Tammaro

CASERTA (g.g.) Il dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Caserta, Luigi Vitelli, è attivo o passivo? Ecco qua, i soliti deficienti che, abusando della lingua italiana, vanno ad associare questi due aggettivi applicabili in tantissime occasioni, solo a quel discorso li.

Ma noi non ne abusiamo perchè proprio su questa funzione passiva o attiva dell’ex setificio di San Leucio acquistato da un’impresa dei Letizia, dobbiamo ritenere quelli di San Nicola, si è giocata la partita vinta al Tar dalla proprietà , rappresentata in giudizio dall’avvocato Renato Labriola

Il punto è il seguente e il resto ve lo potrete leggere, per chi vorrà approfondire la questione, nella pagine che pubblichiamo integralmente come link in calce a questo articolo: quando i Letizia a suo tempo hanno chiesto al Comune di Caserta il permesso a costruire, lo hanno ottenuto a firma di Vitelli per utilizzare l’ex setificio, per il 40% allo scopo di realizzare attività teatrali e di spettacolo, per l’altro 60% per recuperare e rilanciare la sua funzione originaria industriale/ produttiva/artigianale

Attenzione, però. Luigi Vitelli si era dichiarato sia “attivo che passivo”. Teatro e spettacoli dunque una partecipazione in platea del pubblico che guarda seduto e quindi è passivo ma aveva scritto anche attivo. Uno spettacolo attivo è quello in cui l’ospite è protagonista: balla, canta e zompa.

Ergo, ergo: i giudici del Tar hanno annullato il diniego opposto dal Comune di Caserta alla richiesta, formulata dalla proprietà, allo scopo di ottenere dallo sportello unico per le attività produttive, o Suap che dir si voglia, la licenza per gestione attività di sala da ballo, discoteca, trattenimenti danzanti in Caserta alla via Piazza della Seta n° 7(Fraz. San Leucio).

Il ricorso – scrive infatti il Tar nel suo dispositivo di sentenza – è meritevole di accoglimento, dovendosi dichiarare
l’illegittimità del provvedimento del 18.01.2023 avente ad oggetto la comunicazione di improcedibilità della domanda di rilascio della licenza per la gestione dell’attività di sala da ballo, discoteca e trattenimenti danzanti presentata in data 13.01.2023, laddove motivata in ragione della “incompatibilità dell’attività proposta con i titoli autorizzativi rilasciati che prevedono una destinazione a teatro”.

Cosa dice, in sostanza, il Tar: la richiesta di una licenza per aprire una discoteca nell’ex setificio di Caserta non è, al contrario di quello che sostiene Vitelli, incompatibile col titolo autorizzativo cioè con il permesso a costruire rilasciato a suo tempo in base ad una indicazione precisa di destinazione d’uso dell’immobile. E qui arriviamo sempre alla solita storia: il dirigente del Comune di Caserta ci è o ci fa?

Nel momento in cui il Suap rilascia il titolo autorizzativo, lo calibra rispetto ad attività teatrali di spettacolo e di trattenimento. Nel farlo, il Suap fa riferimento ad una fonte del diritto cioè ad una Circolare, aggiungiamo noi ad un antica circolare, del Ministero degli Interni n. 50 del 20.11.1982. Le definizioni di attività teatrali, ma soprattutto dell’attività di spettacolo e di trattenimento sono declinate all’interno di questa circolare. Al tempo, se non andiamo errati, il Suap era materia del dirigente Natale o comunque di Biondi. Non sappiamo e non è importante stabilire se questa circolare, i signori appena citati, l’avessero letta oltre che citata oppure no. Sicuramente, battute a parte, non l’ha letta Luigi Vitelli. O se l’ha letta non ha voluto assumersi la paternità di far aprire una discoteca nell’antico setificio dei San Leucio, ristrutturato dai Letizia che hanno fatto il business fittandolo una prima volta per poi cedere il diritto di locazione ad altri soggetti fino ad arrivare alla ricorrente Phoenix S.r.l. Automaticamente, siccome li c’era un disegno iniziale di fare una discoteca nel setificio, per l’abile avvocato Renato Labriola è stato un gioco da ragazzi mettere in faccia ai giudici del Tar il seguente contenuto della circolare la quale va a chiarire il contenuto di una fonte del diritto amministrativo dio rango più alto, emanata dal governo dell’epoca come decreto ministeriale del 16 febbraio 1982, cioè dello stesso anno, 9 mesi prima della circolare. In questo decreto ministeriale veniva chiarita la seguente cosa: La differenza tra “spettacoli” e “trattenimenti” consiste essenzialmente nel fatto che gli spettacoli sono divertimenti cui il pubblico assiste in forma più passiva (cinema, teatro, ecc.), mentre i trattenimenti sono divertimenti cui il pubblico partecipa più attivamente (feste da ballo, giostre, baracconi di tiro a segno, -ecc.)”.

Finalino: Se il sindaco di Caserta Carlo Marino si dota di un direttore generale e a questa carica nomina l’avvocato Renato Labriola, il numero di figuracce dei suoi uffici è destinato a calare esponenzialmente.