LE ESTORSIONI DEL “RE DEL PANE”. Parla il pentito: “MORICO accompagnava le vittime al cospetto del loro aguzzino”
24 Gennaio 2024 - 18:06
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Benito Natale.
GRAZZANISE. Nel corso dell’udienza celebrata presso la prima sezione del tribunale di S. Maria C.V., presieduta dal giudice Sergio Enea, del processo al re del pane Gianni Morico, a parlare è stato il pentito Benito Natale. Il collaboratore di giustizia ha dichiarato che, mentre era in casa con Alfonso Cacciapuoti, vide arrivare Morico con “quello della sala scommesse”. Successivamente, “Cacciapuoti si allontanò e lì ci fu la richiesta di denaro”.
Tra gli imputati, oltre a Gianni Morico, suo fratello Vincenzo Morico, Vincenzo Conte e, appunto, Alfonso Cacciapuoti. Sono accusati, a vario titolo, di illecita concorrenza con violenza e minaccia, tentata estorsione ed estorsione con l’aggravante mafiosa.
Natale ha, dunque, ricostruito il tentativo di estorsione che si sarebbe compiuto ai danni del titolare di una sala scommesse di Capua. Per il collaboratore di giustizia, quindi, Gianni Morico era coinvolto e avrebbe accompagnato la vittima dal suo aguzzino, ovvero da Alfonso Cacciapuoti.
Secondo le accuse della Dda di Napoli (sostituto procuratore Giorgia Da Ponte) gli imputati avrebbero minacciato i titolari molte attività commerciali (centri scommesse e salumerie) presenti tra Grazzanise e Capua per varie richieste estorsive.
Morico avrebbe obbligato un imprenditore a consegnargli rivestimenti da bagno mai pagati ed avrebbe chiesto soldi al titolare di un’agenzia di scommesse. Il fratello Vincenzo invece è accusato di concorrenza illecita.