CASERTA. Ma daiiiiiiii!!! Dicono che i vigilini facciano le multe stradali. Ma la Cassazione lo proibisce. E il chiacchieratissimo comandante…

5 Febbraio 2024 - 11:00

L’assurda, inopportunissima nomina di Antonio Piricelli si tramuta in un racconto surreale. E quel poco di commercio rimasto tira le cuoia

CASERTA (g.g.) – Non abbiamo ben capito quali decreti il sindaco Carlo Marino stia firmando per autorizzare gli ausiliari del traffico, i cosiddetti vigilini, a comminare contravvenzioni agli automobilisti casertani e a quelli che, pur non essendolo, girano con i loro veicoli per la città capoluogo.

A meno che non siamo diventati come Grenada, il Nicaragua o qualche altro posto etichettato in passato con la celebre definizione di “Repubblica delle Banane” non c’è bisogno di alcun decreto per stabilire quali siano le contravvenzioni che i vigilini possono fare e quelle che, al contrario, non possono fare.

La Cassazione parla chiaro, anzi chiarissimo, e stabilisce nel 2016 che i cosiddetti vigilini, che non sono vigili urbani, che non sono pubblici ufficiali, possono comminare una contravvenzione per uso errato o abuso degli spazi blu in cui insistono le concessioni delle imprese che gestiscono gli spazi a pagamento. In questo caso i vigilini non sono neppure dipendenti del Comune, ma della concessionaria.

Quando poi i parcheggi a pagamento sono gestiti direttamente dai Comuni la situazione non cambia: si tratta di spazi fisici legati ad un regolamento che avendo la necessità di una gestione economica, implica un impegno speciale di questi vigilini, che in quel perimetro possono elevare una sanzione.

La Cassazione dice di più, e cioè che gli ausiliari del traffico possono intervenire elevando contravvenzione nei confronti di quei veicoli che hanno occupato illegalmente spazi destinati ai mezzi pubblici.

Il resto zero. E a pensarci la Cassazione avrà impiegato mezzo minuto per pronunciarsi su questa cosa. Tutto quello che non si verifica negli spazi blu o in quelli riservati ai mezzi pubblici è, infatti, materia del Codice della Strada, e il Codice della Strada è affare riguardante i pubblici ufficiali, i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri, chi appartiene con un grado al corpo della polizia municipale.

Queste fonti del diritto, Codice della Strada o anche, per fare un altro esempio, il Testo Unico sulla pubblica sicurezza, non sono materia maneggiabile da uno che, con tutto il rispetto, indossa la mattina una pettorina gialla o arancione e pensa di poter intervenire, così come hanno raccontato (ma noi non ci crediamo, perché veramente staremmo a Disneyland) sanzionare un automobilista perché ha parcheggiato sulle strisce pedonali o in doppia fila.

Cosa scrive sul verbale, dato che non conosce l’articolo specifico rappresentativo della violazione del Codice della Strada?

Da quando è arrivato Antonio Piricelli (CLICCA E LEGGI) siamo passati dal disordine, dallo (s)governo della città alla vera e propria follia finalizzata a dare l’immagine che qui ci sia un comandante dei vigili diverso da Piricelli, il quale vuole forse fa dimenticare il suo passato, l’appello pubblico del fratello del boss di Sant’Antimo fatto in suo favore, gli allontanamenti coattivi subiti dalle commissioni straordinarie insediatesi nello stesso Comune di Sant’Antimo e in quello di Casavatore dove svolgeva la funzione di comandante e che furono sciolti per infiltrazione camorristica.

Si vuol far dimenticare, sulla pelle dei commercianti, dei cittadini, di un malinteso e sgangherato senso dell’ordine e della legalità da costituire che la nomina di Piricelli è stato il punto più basso mai toccato nella politica a Caserta negli ultimi 50 anni.

Ci dicono che a perorarlo sia stato Paolo Marzo in armonia con Giovanni Zannini.

Non ci stupirebbe.