Gennaro Pitocchi e il figlio dimenticano di pagare le tasse. E l’Agenzia delle Entrate pignora 20 mila euro sui 70 mila dell’incarico alla Provincia

4 Ottobre 2024 - 18:19

La società di famiglia dell’ingegnere, indagato per la Lottizzazione Schiavone a Teverola, ha subito un atto di pignoramento da 19 mila e 186 euro. E lo Stato si è rivalso su un incarico da 71 mila euro affidatogli dall’ente guidato dal presidente Giorgio Magliocca

CASERTA – Che sia benedetta l’amministrazione provinciale di Caserta per Federico e Gennaro Pitocchi, figlio e padre, quest’ultimo indagato nel caso della Lottizzazione Schiavone di Teverola (leggi qui le intercettazioni),

Federico Pitocchi, legale rappresentante della Pitocchi

Engineering, impresa – scrive la Provincia – diretta dallo stesso Gennaro, non ha pagato quanto dovuto per la società all’Erario, sicuramente una dimenticanza, cosa che può succedere a chiunque.

Ma l’Agenzia delle Entrate non ha brillato per clemenza, facendo partire un pignoramento alla ditta dal valore di 19.168 euro.

Questa somma è venuta a galla nel momento in cui la Pitocchi Engineering ha mandato la fattura all’ente guidato da Giorgio Magliocca per dei lavori affidati ai due ingegneri nel giugno 2022 e relativi alla stesura del progetto esecutivo
per i lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione del Liceo Scientifico “Fermi” di Aversa.

Per questa attività la Provincia e i Pitocchi si sono accordati per una somma di 71 mila euro che la società stava per incassare in toto dopo che quest’estate ha inviato la nota di pagamento al dirigente incaricato, Paolo Madonna.

Ma dal 2019 esiste un articolo, il 48 bis del Dpr 602 del 1973, noto agli addetti ai lavori in materia di riscossione di tasse e tributi, che obbliga gli enti pubblici e quelli a prevalenza pubblica di verificare se chi dev’essere pagato una somma dai 5 mila euro a salire sia inadempiente.

Ed è quello che è emerso sulla Pitocchi Engineering, ovvero un atto di pignoramento dei crediti verso terzi emesso dall’Agenzia delle Entrate che quindi ha azzoppato i 71 mila euro dell’incarico.

In questo modo, quindi, nelle casse dei Pitocchi finiranno 52 mila euro circa, gli altri, invece, torneranno nelle casse dello Stato, chiudendo il debito tra l’impresa di famiglia e lo Stato.

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