PARCHEGGIO DI VIA SAN CARLO A CASERTA. Zagaria in aula: “Biondi più potente del sindaco, ci teneva al corrente sulle vicende del parcheggio, non solo quello di via San Carlo ma anche di quello dell’ospedale civile di Caserta”
15 Ottobre 2024 - 15:29
Zagaria ha riferito anche di altri coimputati coinvolti nell’inchiesta della Dda partenopea, “l’ingegnere Biondi si occupava di tutto a Caserta, aveva sicuramente più potere del sindaco Carlo Marino che più di una volta ci chiese un appoggio elettorale”
CASERTA – “Massimiliano Caterino era il tramite tra Michele Zagaria e Michele Patrizio Sagliocchi, uno degli imprenditori che faceva il cambio assegni. Giovanni Garofalo lo incontrò in un bar sull’Appia e gli consegnò una dozzina di assegni con piccoli importi per un totale complessivo di circa 13mila euro. Con questo sistema si ripulivano i soldi del clan”
Queste le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Zagaria alias Ciccio ‘e Brezza nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nel parcheggio di via San Carlo a Caserta, in sede di controesame dinanzi alla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo.
Francesco Zagaria ha riferito anche di altri coimputati coinvolti nell’inchiesta della Dda partenopea, “l’ingegnere Biondi si occupava di tutto a Caserta, aveva sicuramente più potere del sindaco Carlo Marino che più di una volta ci chiese un appoggio elettorale. Ci teneva al corrente sulle vicende del parcheggio, non solo quello di via San Carlo ma anche di quello dell’ospedale civile di Caserta. Era un settore redditizio e di certo noi ce ne stavamo occupando”.
“Biondi sostava tutte le mattine la macchina nel parcheggio sotterraneo della Reggia – ha aggiunto il collaboratore di giustizia – lì ci incontravamo con Franco Sparaco e parlavamo perlopiù dei parcheggi”. Si torna in aula verso la fine del mese di ottobre per l’escussione del pentito Nicola Schiavone e degli esecutori materiali dei lavori al parcheggio San Carlo. Nel corso dell’udienza è stato richiesto che venissero escussi Franco Sparaco e Antonio Zagaria a processo insieme ai già citati Michele Patrizio Sagliocchi, Francesco Biondi fresco di nomina al comando della polizia municipale di Caserta, il boss Michele Zagaria, l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi nipote di Sagliocchi, Fabio Fontana, Teresa Capaldo, accusati a vario titolo di associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico, trasferimento fraudolento di valori.