APPALTI ALLA PROVINCIA. Si scrive Melito, si legge CASAL DI PRINCIPE. La gara da 235 MILA EURO diventa una sfida a tre e vincono i Letizia
29 Luglio 2025 - 13:47

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Al presidente Anacleto Colombiano, molto vispo durante la sua proclamazione sull'”annoso problema” dei giornali (uno, due?) e dei giornalisti, un paio, abbiamo fatto un vademecum, un elenco di casi che hanno dimostrato una connessione tra imprenditori vicini al clan dei Casalesi e ditte aggiudicatarie alla Provincia, oltre alle situazioni grigie in cui, se la magistratura non ha potuto intervenire, potrebbe farlo la prefettura, attraverso le istruttorie connesse alle interdittive antimafia. La questione delle ditte dell’agro Aversano e l’ultimo caso di Mario e Armando Letizia
CASERTA (l.v.r./g.g.) – Il 30 giugno scorso, il giorno della sua proclamazione quale presidente della Provincia, dopo le elezioni vinte in pratica dalla stessa maggioranza a trazione Giovanni Zannini che ha portato avanti la presidenza di Giorgia Magliocca, finita come è finita, il neo numero uno di via Lubich, Anacleto Colombiano, ci ha tenuto più volte a parlare dei giornalisti per ora chiaramente senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi.
Evidentemente, però, il riferimento era CasertaCe, colpevole di non seguire la linea e far emergere situazioni complicate, discutibili relative agli appalti alle aggiudicazioni della provincia di Caserta, ma anche di tanti comuni di una tra cui quello di cui Colombiano è sindaco, cioè San Marcellino.
COLOMBIANO ATTACCA NOI, MENTRE PER ANNI CORRUZIONE DITTE DI CAMORRA SI SONO MANGIATE LA PROVINCIA
Il problema è che quando noi segnaliamo la mancanza di trasparenza, la presenza di ditte di camorra o connesse a soggetti vicini al clan dei Casalesi, oppure l’instaurazione di micro procedure, con pochi partecipanti, per appalti da centinaia di migliaia di euro, certo non lo facciamo per nostro diletto, bensì perché in questa tipologia di circostanze si annodano i rischi di corruzione e di supporto economico agli imprenditori di camorra.
Il fatto che esista una serie di aggiudicazioni molto importante, terminata a favore di ditte del triangolo San Cipriano, a Casapesenna, Casal di Principe, ma mettiamoci anche per San Marcellino e Villa Literno, non può essere solo una casualità.
UNA SERIE DI ESEMPI
E’ in questa zona che hanno casa i soggetti più potenti nel settore dell’edilizia e dei lavori pubblici. Però, sempre dalla stessa area, emergono i casi più eclatanti di connessione tra imprenditori “puliti” e soggetti criminali, come i casi di Dante Apicella, del figlio Pietro, di Nicola Schiavone, già arrivati a condanne in primo grado, o i processi a Tullio Iorio e Raffaele Pezzella, ancora in corso, hanno evidenziato con una certa dose di chiarezza.
Per non parlare della turpe vicenda Mira Costruzioni, la società intestata al ventunenne Antonio Falanga, ma che si muoveva nell’interesse del gruppo di Michele Zagaria, il boss più bravo a districarsi nel mondo degli appalti.
Marrell, Costruzioni Generali Sud, Rilgeo, Edil Tecno Scavi, Comed, Antonio e Antonio Costruzioni, Infrastrutture, Mastrominico, Consorzio Geco, SC costruzioni, Bis srl, Appalti Generali 2011, Ludo Appalti. Tutte queste ditte sono finite all’interno di ordinanze e informative, legate ad inchieste della Direzione distrettuale antimafia.
In alcuni casi si è parlato di società con rapporti evidenti, seppur non illegali, con gli imprenditori di camorra, (Rilgeo, Cogesa, Edil Tecno Scavi, Geco, Appalti Generali 2011) in altri invece, si è trattato proprio di ditte a servizio dei clan, con tanto di emissione di interdittiva antimafia ai loro danni.
VERBALI? SI’, MA ANCHE SUBAPPALTI E TUTTE LE DITTE ESECUTRICI DEI CONSORZI
Tutte queste imprese hanno una sede sociale, una sede legale, una sede operativa all’interno dell’agro Aversano e del pentagono appena citato. Non è il problema di “mandarci i verbali“, come detto dal presidente Colombiano, supportato in questa strana dichiarazione (i verbali vanno pubblicati per legge, non mandati, così come subappalti e consorziate esecutrici) dalla segretaria Elena Inserra in uno dei tanti passaggi dedicati a CasertaCe il giorno della sua proclamazione. A chi vi scrive preoccupa un passato oscuro della provincia di Caserta, un passato recente, che potrebbe aver visto la sua prosecuzione anche nel tempo presente, come ritiene, ad esempio, la procura di Santa Maria Capua Vetere.
E allora, quando vediamo gare gestite come l’appalto relativo alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali 335 e 336, inevitabilmente si rizzano le antenne. Questi lavori hanno una base d’asta pari a 235 mila euro. L’amministrazione provinciale di Caserta, con determina del 13 giugno, ovvero pochi giorni prima della vittoria elettorale di Anacleto Colombiano, che è andato a prendere il posto tenuto in caldo dal suo nuovo vicepresidente, ovvero l’ex vicepresidente Marcello De Rosa, in una linea di evidente continuità politica e decisione, ha sancito che la procedura di affidamento di questa commessa sarebbe avvenuta attraverso una procedura negoziata con 5 ditte invitate.
Ed è il numero minimo imprese contattabili con procedure di tale valore. In questo modo, la concorrenza va totalmente a farsi benedire. È evidente. Potremmo utilizzare anche termini peggiori, visto che su cinque ditte invitate, le partecipano tre.
L’ENNESIMO TRIONFO MADE IN CASALE
Si tratta della Cosema srl con sede ad Acerra, della 3D Service, con sede a Caserta, che i nostri lettori affezionati già conoscono, e la Ecogarden cooperativa, con sede a Melito. Sarà proprio questa impresa, con un ribasso del 39,28%, ad aggiudicarsi i lavori.
È interessante, però, che la Ccogarden abbia una specie di doppia anima. Infatti, la sede viene segnalata nella città di Melito, ma chi l’ha gestisce è originario di Casal di Principe, parliamo di Mario e Armando Letizia, imprenditori riteniamo uniti da qualche tipo di parentela.
Sia il nome Mario, sia il nome Armando Letizia fanno al giornalista, al conoscitore delle cose del clan dei Casalesi, un certo effetto, visto che si tratta di un cognome e dei nomi connessi storicamente al clan Schiavone.Però, per quanto ne sappiamo, non possiamo minimamente affermare che Armando e Mario letizio dell’Ecogarden cooperativa siano a dinamiche criminali o comunque connessi familiarmente a quel ramo della famiglia Letizia inserito all’interno della storia del clan dei Casalesi.
Resta un problema storico. All’amministrazione provinciale di Caserta la quasi totalità delle aggiudicazioni, degli appalti finisce ad imprenditori di Casal di Principe, di San Cipriano, di Casapesenna, di Villa di Briano, di San Marcellino, di Villa Literno.
Non sarà certo il caso di questi Letizia, sui quali cercheremo di approfondire l’excursus storico imprenditoriale, ma troppe volte le imprese provenienti da questo piccolo pezzo di terra sono state utilizzate dai clan per entrare negli appalti pubblici. Lo dice la storia, ma lo dice anche la cronaca. Bisogna stare attenti, perché l’amministrazione provinciale di Caserta in questi anni ha dimostrato di non avere minimamente gli anticorpi per combattere il rischio di infiltrazioni camorristiche nelle commesse gestite.
IL CASO TELEFONICO E LE PAROLE DEL PRESIDENTE SULLA TRASPARENZA DA RISPETTARE
Infine, c’è un dettaglio, piccolo, ma onestamente molto interessante. Il numero di telefono della Ecogarden corrisponde, in maniera identica e precisa, a quello segnalato per un’altra impresa: la DC Appalti SAS degli imprenditori Di Puorto, poi divenuta DC Appalti srl, attualmente legale rappresentante Alfonso Rino D’Angiolella, non sappiamo se parente del titolare del Consorzio Geco (e non solo), Francesco D’Angiolella, detto Gianfranco, spesso trovato a parlare di appalti con Nicola Schiavone e che avrebbe cercato di truccare una gara a San Marcellino.
Cercheremo di darvi qualche informazione in più sui Letizia, ma anche sulla gara in sé, nel caso di eventuali subappalti o nel momento in cui dalla provincia desiderano di pubblicare i verbali di gara.
Ma siamo certi che questo avverrà rapidamente e in maniera integrale e precisa visto che lo stesso Colombiano, tra un attacco e l’altro ad un giornale solo, avrebbe anche dichiarato che la trasparenza sarà al centro del suo mandato.