LA NOTA S. MARIA C.V. Sindaco Mirra, poche chiacchiere e non ciurli nel manico: risponda alla domanda sulla vergogna dei soldi alla prima commissione
28 Febbraio 2019 - 21:21
Qui sotto il comunicato stampa del sindaco Antonio Mirra
SANTA MARIA CAPUA VETERE (gianluigi guarino) – Si sa che in politica, almeno in quella italiana e, in maniera particolarissima in quella meridionale, l’impronta individualista induce i vari attori a tirare costantemente l’acqua al proprio mulino. Finanche Antonio Mirra, che non è certo un fulmine di guerra (brava persona per carità, ma in quanto ad acume e carisma c’è di meglio in giro), ha imparato le tecniche elementari.Tra queste ce n’è una tanto basilare da poter essere considerata una sorta di teorema di Pitagora del politicante scaltro: si fa una dichiarazione allo scopo di concentrare l’attenzione su un aspetto, tutto sommato non fondamentale della vicenda in discussione in modo che il nocciolo, la vera “chiave dell’acqua” finisca in una imperscrutabile penombra. Cosa scrive il buon Mirra in questo post? Scrive che tutto ciò che la neo consigliera di opposizione Gabriella Santillo ha inserito nella sua mozione, finalizzata a investire il consiglio comunale o meglio a costringere il consiglio comunale al dibattito sulla proposta di devolvere tutti i gettoni di sindaco, assessore e consiglieri comunali alla causa della riparazione delle strade cittadine, non è neppure ricevibile e che lui non accetta lezioni sullo “spirito
L’altro argomento utilizzato dal sindaco riproduce, pressoché pedissequamente, quello utilizzato dal presidente del consiglio comunale Feola relativo all’inammissibilità della mozione consiliare quale strumento per aprire un processo deliberativo su argomento dell’indennità.
Qui ci sono tre attori in campo: uno che fa il suo dovere e afferma quello che deve affermare; gli altri due che giocano a fare gli gnorri e dimenticano, o fanno finta, che la questione, prima ancora che tecnico-amministrativa, è politica.
Fa bene, anzi benissimo la segretaria comunale Lista a comunicare alla consigliera Gabriella Santillo che la mozione presentata è inammissibile. Fa bene a comunicarlo e fa bene come effettivamente ha fatto la segretaria generale, a motivare, codice e giurisprudenza alla mano, il perché di questa inammissibilità.
La Lista sta dentro al suo seminato ed esprime in maniera ineccepibile la propria funzione.
Se il presidente del consiglio Feola esaurisce la trattazione dei fatti al problema tecnico-amministrativo, decapita, invece, volutamente, una parte del suo ruolo, che contempla la funzione di garante istituzionale delle norme e dei regolamenti del consiglio, ma anche un connotato profondamente politico.
E allora, andando verso la conclusione, se il modo di incrociare politicamente la questione dei gettoni, così come è stata esplicitata dalla Santillo, e quello illustrato dal sindaco in questo comunicato stampa, allora al primo cittadino che applica a memoria i rudimenti fondamentali contenuti nella prefazione del manuale delle giovani marmotte, opponiamo il mestiere, l’esperienza, la lunga e spossante relazione tra noi, i nostri valori e i politicanti di questa terra.
Il discorso del 25% lascia il tempo che trova e, come scritto all’inizio, diventa una sorta di cortina fumogena per coprire a questo punto diciamocela tutta, caro sindaco, la vergogna, perché di vergogna si tratta, di una commissione consiliare che, documenti alla mano, risulta riunirsi dalle 25 alle 30 volte al mese e i cui componenti incassano più di mille euro ogni 30 giorni. E su questo che lei deve rispondere da un punto di vista politico. Perché fino a quando non lo farà, lei ha bisogno di qualcuno che le impartisca delle lezioni, al contrario di quello che scrive nella chiusa del suo comunicato.
Dicesi mistificazione. Il compenso dei componenti della prima commissione grava come un macigno sul rispetto delle regole, non necessariamente attinenti a discrimine del diritto penale, regole della mera trasparenza. Perché vorremmo sapere cosa producono in 25 sedute al mese i componenti della prima commissione. Lei lo dovrebbe dire ai cittadini di Santa Maria Capua Vetere che quei gettoni parassiti e parassitari finanziano, con le tasse che pagano. Ma la voglio aiutare e allora glielo dico io a cosa servono: a creare una sorta di assessorati surrettizi, relativamente al compenso mensile. Servono a tenere unita, in nome del soldo facile, la sua maggioranza. Invece di prendersela con la Santillo, risponda a me su questo punto specifico, così vediamo se ha bisogno di un’altra calcolatrice, oltre a quella con cui, bellamente e furbamente sciorina i numeri dei risparmi garantiti dal taglio, ad origine del 25%.