CASERTA. La Quaresima di penitenza di Carlo Marino. Sposa la linea di Casertace e per i rifiuti sarà garetta

20 Marzo 2019 - 18:30

CASERTA (g.g.) – Stamattina l’ennesima riunione in comune tra l’amministrazione della città e dipendenti Ecocar. Siccome abbiamo scritto tomi interi sul cazzeggio parolaio, estrapoliamo dall’incontro solo un concetto: l’ente ha detto ai lavoratori di essere interessata a proclamare la garetta, cioè l’affidamento da 3 a 6 mesi del servizio, in attesa di un’attribuzione strutturale che si spera non venga realizzata con i “pruriti” che hanno caratterizzato la super-gara, demolita dalla magistratura inquirente della Dda e che ha fatto rischiare l’arresto al sindaco Carlo Marino.

A questi abbiamo detto, direttamente, in questi minuti, lasciando un messaggio vocale nella sua casella WhatsApp ciò che scriviamo ora. Se, invece di inseguire le faraoniche intenzioni di Carlo Savoia, se, invece di assecondare le azioni di Marcello Iovino, erede scalcagnato del vero terminator delle gare dei rifiuti, Carmine Sorbo, se il sindaco del capoluogo ci avesse ascoltati, perché noi da più di un anno, da quando è scaduto il contratto con Ecocar abbiamo sempre affermato che la mini gara, a patto e a condizioni, che fosse svolta regolarmente e che rappresentasse un punto di partenza e non di arrivo, era l’unica soluzione legale praticabile, forse non avrebbe incontrato tutti i guai che ha incontrato in questi mesi e che potrebbero anche non essere finiti. Meglio tardi che mai? Questo lo vedremo.

Ci fa piacere che Marino abbia sposato in toto la posizione di questo giornale. Il tempo è galantuomo. Noi non siamo dei fenomeni perché affermiamo semplicemente principi, valori e tesi che appartengono ad una modalità media di gestione della cosa pubblica. Indicazioni ovvie sono le nostre perché vengono da persone le quali, se svolgessero la funzione di amministratori del pubblico denaro, si accontenterebbero di un giusto guadagno, senza farsi mai tentare dall’imbroglio e dalla ruberia.

Ecco perché ci vengono semplici soluzioni che poi, quando gli attori degli enti di gestione territoriale si trovano con le spalle inchiodate al muro e con un piede in galera, non possono far altro che adottare. E non perché l’ha detto Casertace.net, ma perché è cosa buona e giusta.