CASERTA. Iniziata la petizione per il Macrico Verde

12 Gennaio 2020 - 10:56

Caserta (pasman) – Ad inizio settimana, i rappresentanti delle ben oltre 40 associazioni cittadine che compongono il Comitato Macrico Verde si sono riuniti allo scopo di definire le misure organizzative per la raccolta delle firme alla petizione popolare promossa affinché quell’area a vegetazione ancora integra venda dichiarata urbanisticamente inedificabile, così da sottrarla alla speculazione edilizia e destinarla a parco pubblico.

Nella riunione è stato stabilito che la raccolte delle firme fosse inaugurata questa domenica mattina con l’allestimento di un gazebo in Largo San Sebastiano di via Mazzini dalla ore 10 alle ore 13. E puntualmente oggi la postazione è entrata in funzione ed in queste ore si riscontra un’affluenza notevole ed ininterrotta di persone, ragazzi, giovani e meno giovani, ed intere famiglie.

La petizione prevede la firma a due distinti elenchi. Uno, per i residenti casertani maggiorenni e l’altro per i non residenti e per i minorenni capaci.

Per apporre la firma, i residenti casertani devono esibire un documento di riconoscimento i cui dati dovranno necessariamente essere trascritti sulla petizione.

La raccolta delle sottoscrizioni proseguirà sino al mese di giugno prossimo con l’obiettivo di raccogliere almeno diecimila firme.  Ognuna delle associazioni del Comitato curerà capillarmente la raccolta delle firme attraverso i propri associati e le proprie iniziative presso i luoghi di lavoro, le scuole, i condomini e i posti di aggregazione in genere.

Quindi la petizione popolare sarà presentata al sindaco, che (art. 32, commi 1 e 2, dello statuto comunale) sarà tenuto a  porla alla discussione del consiglio comunale entro trenta giorni.

Una vera e propria chiama alle armi, dunque, considerata l’importanza della posta in gioco ed il pericolo della cementificazione che minaccia l’ultima area verde della città, alla quale i casertani possono rispondere dando la loro adesione alla petizione.  Se vogliono finalmente contare qualcosa, senza recriminazioni sterili e senza assistere passivamente alle scelte che vengono fatte sulla loro testa da amministrazioni che hanno smarrito il senso dell’interesse pubblico, questo è il momento buono e senza molta fatica.

I tanti lettori che seguono il nostro giornale sanno che da sempre sosteniamo il Comitato Macrico Verde in questo suo impegno, e pertanto ci consentiranno, per la stima  che ci accordano, di invitarli a firmare la petizione senza esitazione, come si accinge a fare, ad esempio, una meritoria associazione ambientalista di Castel Volturno che ha aderito a questa iniziativa pubblica e che ben conosce i problemi dell’abuso del territorio, avendoli sperimentati e  che sperimenta nella propria realtà.

E qui, dopo questo nostro appello, potremmo anche chiudere.

Nella foto, un momento della conferenza stampa del Comitato Macrico Verde dello scorso 3 gennaio. Dalla destra, la senatrice del M5S Vilma Moronese ed i portavoce del sodalizio Maria Carmela Caiola e Sergio Tanzarella.

Ma prima vogliamo commentare le reazioni che si sono avute in città dopo la conferenza stampa che lo scorso 3 gennaio il Comitato ha tenuto per presentare l’ iniziativa della petizione alla cittadinanza.

Al largo favore delle persone comuni, hanno fatto riscontro le repliche in buona parte malevoli, risentite, finanche stizzite del mondo politico locale contrario in un modo o nell’altro  al progetto del parco pubblico – dei trombati come di quelli in cadregra. Da chi si è appellato a distinguo incomprensibili a chi ha accusato i promotori di scopi elettoralistici in vista delle elezioni che verranno o persino di ambientalismo selettivo. Da chi fa finta di non capire e presenta soluzioni di compromesso edilizio a chi propone di andare avanti ma avendo la testa voltata all’indietro. Dal PD al governo cittadino  che vagoleggia, ad altri esponenti politici che fanno gli gnorri.

Ma tutto, alla fine, lascia intendere, in questo contesto opaco ed ambiguo che circonda la faccenda, che sul Macrico esistono mire non svelate decise altrove.

Anche l’adesione alla petizione da parte del Movimento 5 Stelle, attraverso il sostegno espresso dalla senatrice Vilma Moronese e dal Ministro Sergio Costa, lascia in dubbio laddove non spiega l’iniziativa a suo tempo intrapresa dai compagni di partito casertani Santillo e Del Monaco per la realizzazione del campus universitario nell’area.

Eppure la faccenda è lineare ed ogni tipo di  obiezione ci pare pretestuoso.

Tutto depone, in maniera più che  inoppugnabile ed indiscutibile, perché il Macrico venga destinato a parco pubblico cittadino in modo integrale, senza aggiungere un solo altro mattone ed anzi liberando l’area degli edifici preesistenti privi di valore e pregio. Quel parco pubblico che la città non ha e che invece hanno e gestiscono tutte le città degne di questo nome.

Il capoluogo manca gravemente di verde ed ha spazi e cubature per ospitare altrove che non lì ogni altro tipo di servizi ed attività pubbliche da espandere, se davvero fosse questo il punto, come si sostiene da alcuno con falso argomento.

Gli amministratori dispongono degli strumenti per destinare, se ne hanno intenzione, a verde pubblico l’area, come dimostra il caso degli ultimi centri commerciali voluti e piovuti dal giorno alla notte sulla città attraverso procedure di inusitata celerità. O il caso, che ha del clamoroso per l’uso disinvolto della discrezionalità decisionale fatto, della villetta Padre Pio, poco più di un giardinetto, per il quale si vorrebbe spendere uno sproposito, per togliere alberi e colare calcestruzzo, mentre l’area delle giostrine è ridotta ad un pollaio perché stipata di bambini che non hanno dove altro andare, con le madri ed i padri a litigare per la precedenza dei figli sull’altalena o sullo scivolo.

Questa è la realtà, altro che il vaneggiato rilancio della città attraverso l’interessato  sfruttamento economico del Macrico.

Urge dunque chiarezza e questa petizione è destinata a mettere alle strette un bel po’ di persone.

Nelle foto, il gazebo allestito in queste ore per la firma della petizione Macrico Verde. Nelle immagini si nota la notevole affluenza, con le persone in fila che attendono il proprio  turno.