Accusato di porto e detenzione di una pistola dopo un colloquio in carcere. Il giudice lo assolve

6 Febbraio 2020 - 11:00

MARCIANISE – Ieri mattina, il gip del tribunale di Napoli nord, Valentina Giovanniello ha assolto Armando Di Somma. L’uomo era accusato di porto e detenzione di arma con matricola abrasa. Per l’imputato erano stati invocati 3 anni di reclusione.

Di Somma, di Marcianise, era stato arrestato a Marano, in un’ordinanza che aveva coinvolto il clan napoletano degli scissionisti. Durante un colloquio in carcere con il padre, aveva parlato di una pistola, che fu poi effettivamente trovata nella disponibilità del genitore, il quale venne poi arrestato e condannato per questo motivo. La Procura, interpretando il discorso tra i due, aveva sostenuto che il proprietario dell’arma fosse Di Somma figlio.

L’avvocato difensore Dezio Ferraro, ieri mattina, ha eccepito che quella conversazione poteva essere oggetto di più interpretazioni. Per questo, al termine del rito abbreviato, l’imputato è stato assolto dall’accusa di porto e detenzione di arma con matricola abrasa.