Agguato di camorra fuori al bar: la Cassazione conferma la condanna d’Appello
13 Novembre 2023 - 12:24
Condannato senza sconti nonostante la confessione in quanto non ritenuta completa e fattivamente collaborativa
VITULAZIO – La Corte di Cassazione ha confermato la pena inflitta dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli nei confronti di Domenico Buonamano, 65enne di Santi Cosma e Damiano, condannato a 14 anni di reclusione.
Buonamano avrebbe preso parte all’omicidio di Michele Borriello, freddato con undici colpi di pistola all’esterno di un bar di Vitulazio il 29 ottobre del 1992
La difesa aveva chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche nella massima estensione anche alla luce della confessione resa dall’imputato circa la sua partecipazione al delitto. “La confessione resa dall’imputato non può essere ritenuta – come in ipotesi difensiva – completa e fattivamente collaborativa, essendo essa intervenuta solo all’indomani delle propalazioni di due collaboratori, oltre che dopo le dichiarazioni etero ed autoaccusatorie rese da uno dei coimputati“, si legge nelle motivazioni della Suprema Corte.
L’omicidio Borriello
Michele Borriello, affiliato al clan dei Casalesi, venne freddato con 11 colpi di arma da fuoco all’età di 29 anni nei pressi di un locale a Vitulazio. Nell’agguato venne coinvolto anche un giovane di Pastorano finito poi su una sedia a rotelle per le lesioni riportate nell’agguato. Da quanto ricostruito dalla Dda, Buonamano avrebbe guidato la vettura che condusse il killer sul luogo del fatto di sangue. La vettura, che risultò rubata a San Felice a Cancello, venne poi data alle fiamme dopo l’omicidio.
Il movente venne individuato nel fatto che Borriello avrebbe trattenuto i proventi delle estorsioni per una sorta di ripicca nei confronti del clan ma tra i pentiti c’è anche chi ha parlato di una donna che “non si poteva toccare” importunata, invece, da Borriello.