Appalti pilotati e corruzione al Rione Terra: dopo l’imprenditore casertano Carrabba spunta il nome del segretario generale del Comune di AVERSA

22 Gennaio 2024 - 15:42

Implicato nell’inchiesta che ha portato all’arresto di 11 persone

AVERSA/POZZUOLI. All’epoca dei fatti era in servizio al Comune di Pozzuoli, oggi, invece, è segretario generale del Comune di Aversa. L’inchiesta sul Rione Terra di Pozzuoli, che la scorsa settimana ha portato all’arresto di 11 persone, vede coinvolto anche lui, Giovanni Schiano di Colella Lavinia.

Per il gip Antonio Baldassarre, che conduce le indagini, proprio il segretario generale avrebbe avuto un “ruolo ambiguo”, perché consapevole della volontà del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, di assegnare la concessione all’Ati di Salvatore Musella, da un lato avrebbe voluto favorire gli amici imprenditori del sindaco e dall’altro non avrebbe voluto “sporcarsi le mani”. La gara, in cui proprio Schiano di Colella era presidente di commissione, si concluse prima con l’assegnazione alla “Cultura e Natura” del sindaco di Parete Gino Pellegrino, che poi fu impresa fu poi estromessa.

L’esclusione della società di Pellegrino, secondo la procura, sarebbe parte del progetto per favorire la Cytec di Musella.

Ma certo sui presunti “imbrogli” legati alla riqualificazione del Rione Terra, il segretario generale del Comune di Aversa, non è l’unico casertano implicato. Con lui anche Antonio Carrabba (CLIKKA E LEGGI), imprenditore di Caserta che “prendeva

parte in prima persona agli accordi collusivi e alle varie trattative funzionali a indirizzare la gara nella modalità utile alla società Cytec e all’associazione temporanea di imprese che quest’ultima guidava”. Questo scrive il gip di Carrabba, uomo di fiducia del titolare, Salvatore Musella, colpito da obbligo di dimora. Oltre all’ex sindaco di Pozzuoli Figliola, all’imprenditore Musella, è stato recluso in carcere anche  Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania.

Per la procura Carrabba è “consapevole e partecipe delle operazioni illecite compiute per veicolare l’aggiudicazione a
favore della stessa Ati, grazie ai buoni uffici del sindaco
 (ora ex) Vincenzo Figliola“, anche se “il ruolo di Carrabba è risultato certamente più ridotto rispetto agli altri indagati“.

Per i pm, “le parole di Carrabba con i suoi interlocutori del gruppo Radisson sono la chiave di esplicazione evidente e diretta delle macchinazioni“.