ARRESTATO ras 33enne del clan dei CASALESI. Pedinò da specchiettista Crescenzo Laiso

25 Novembre 2021 - 13:17

Sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta ad eseguire il provvedimento frutto dell’accoglimento, da parte del tribunale del riesame di Napoli, del ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Napoli sezione Dda evidentemente in opposizione alla decisione di un gip di non accogliere la misura cautelare originariamente richiesta

 

SAN MARCELLINO – Nella giornata di ieri, in San Marcellino, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale del riesame di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di Maurizio ZAMMARIELLO, affiliato del clan dei Casalesi – fazione Schiavone gravemente indiziato dell’omicidio in pregiudizio di Crescenzo LAISO classe 1979, avvenuto in Villa di Briano nel pomeriggio del 20 aprile 2010. La vittima fu freddata dai suoi assassini mentre era alla guida di una Smart in via Castagna del Comune di Villa di Briano. Nella circostanza cercò di sottrarsi al fuoco dei killer, sopraggiunti a bordo di una motocicletta, abbandonando l’auto e scappando a piedi ma fu raggiunto da una raffica di proiettili che non gli lasciò scampo. Dall’esame autoptico emerse che la vittima era stata attinta da ben 13 colpi di arma da fuoco.

Per l’omicidio sono già stati condannati anche Nicola SCHIAVONE, Francesco BARBATO e Mario IAVARAZZO, tutti collaboratori di giustizia nonché Mirko PONTICELLI, Nicola DELLA CORTE
e Bartolomeo CACCIAPUOTI, responsabili a vario titolo del delitto in questione. Il provvedimento restrittivo costituisce il risultato di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata nell’anno 2016, che ha consentito di raccogliere gravi indizi anche a carico di Maurizio ZAMMARIELLO per aver fornito supporto logistico al commando e partecipato attivamente alle ricerche della vittima, segnalandone gli spostamenti ai killer.

La convergenza tra le propalazioni rese da diversi collaboratori di giustizia e le progressioni investigative acquisite nel corso di mirata attività tecnica ha consentito di individuare:

– in Nicola SCHIAVONE (ora c.d.g.), figlio del capoclan Francesco SCHIAVONE detto Sandokan, il mandante dell’omicidio;
– il movente del delitto nella sottrazione da parte LAISO di parte dei proventi delle estorsioni destinati a confluire nella cassa comune del Clan dei Casalesi.