AVERSA. Federica Turco “strega” anche il sindaco Matacena. E alle Regionali …
21 Gennaio 2025 - 20:54
Competenze e carismi. Era successo già con Luciano Sagliocco. Cronaca di un disastro annunciato: dal progetto del Bike sharing affossato da Olga Diana, ai cataclismi scolastici di Alfonso Oliva, passando per Francesco Sagliocco, ragazzo alla pari alla corte di Marco Villano.
AVERSA (g.g) – Troppe variabili, troppi incastri concettuali inapplicabili al momento a uno straccio di senso logico.
Quando è così, si scrivono articoli purchè siano, per riempire degli spazi materiali nell’archeogiornalismo cartaceo e degli spazi di evanescente routine narrativa per chi si esercita nel digitale.
Per cui, non vi aspettate da noi, solo perché ci chiamiamo CasertacCe e qualcosa abbiamo dimostrato negli anni, una previsione ad alta cifra probabilistica sulla questione, peraltro tutt’altro che fondamentale per orientare il destino del genere umano, del Matacena pasticciere, cioè del sindaco propenso o non propenso a realizzare il primo rimasto a tempo di record, a sette mesi di distanza dal ballottaggio che ne ha decretato la vittoria elettorale. In poche parole, niente vaticini, allora.
Ciò per il semplice motivo che neppure il Primo cittadino sa bene che pesci pigliare al momento, con una giunta che noi avevano bollato come scadente già di primo acchito, quando fu formata, ma che è riuscita a essere finanche peggiore rispetto alla cifra di quella nostra previsione, fondata, al tempo, semplicemente su una rappresentazione di persone e delle materie ad esse delegate, che, razionalmente, sulla base della nostra conoscenza biografia degli assessori principali della giunta Matacena, conduceva dritti dritti, sin da luglio, sin dall’inizio, alla esposizione di sinistri presagi.
Diciamo che esisteva una probabilità su mille che i vari Alfonso Oliva, Francesco Sagliocco, Olga Diana potessero rovesciare il banco di quella nostra funerea scommessa: sorprenderci con una competenza acquisita, attraverso l’auto-consegna a ore e ore di studio intensivo, quotidiano, partendo dai rudimenti del diritto amministrativo, in modo da potersi poi misurare con bandi europei, nazionali e regionali, con normative e tutto quello che serve nel 2025 per amministrare decentemente una città di medie dimensioni qual è Aversa.
Ovviamente, questa trasformazione miracolosa che, in caso di riuscita, avrebbe interessato i genetisti di mezzo mondo, non si è realizzata
Per cui, Francesco Sagliocco, un giorno sì e l’altro pure è andato “dal mastro” Marco Villano, ma non per rubargli il mestiere, ma come semplice garzone, che pure un mestiere dignitoso è, ma non è certo quello di apprendista.
Alfonso Oliva e Olga Diana hanno collezionato una serie di disastri, tra scuole strutturalmente indegne, buoni libro e bike sharing, progetto deragliato, per il cui fallimento la Diana ha lanciato anche una larvata accusa alla nuova segretaria generale del Comune Emanuela De Chiara, che, invece, è la prima dirigente dello Stato all’altezza che capita da quelle parti da venticinque anni a questa parte.
Una manifestazione di incompetenza prevedibile e con pochi precedenti nella storia politico amministrativa di questa provincia. Ma gli aversani li hanno votati e dunque, evidentemente, questo valgono oggi come popolazione, definizione di sostanza collettiva questa che sarebbe azzardatamente eccessivo definire cittadinanza.
E il sindaco Matacena? Lui sì che è in apprendistato. Sarebbe stato conquistato, infatti, dalle peculiari competenze e dall’esperienza di Federica Turco, la quale ha un problema: la carica di consigliere comunale le sta stretta.
La conserverebbe, senza puntare per ora alla poltrona del vicesindaco Oliva, solo se si materializzasse la sua ambizione di ricandidarsi alle elezioni regionali. La complicazione per la Turco è costituita dal fatto che Luciano Sagliocco e suo figlio Francesco, appena Giovanni Zannini, da cui tanto, ma proprio tanto, unitamente a lei, hanno ricevuto, è andato in difficoltà a causa della nota inchiesta giudiziaria che lo ha pesantemente coinvolto, si sono tuffati da par loro nel carro di Marco Villano senza pensarci due volte.
Insomma, Federica Turco ha bisogno di un nuovo serbatoio elettorale in sostituzione di quello a cui attinse nel 2020.
Si è confrontata più volte, nei primi mesi di questa consiliatura, con Matacena e questi è rimasto “sott a botta mprussiunat” da cotanto senno, da cotanta competenza, esattamente com’era capitato in passato a Luciano Sagliocco, al punto che il sindaco pare non aver nutrito alcun dubbio su chi fosse titolare della piena ragione e dell’ incontestabile torto nello scontro epico, avvenuto, nel corso di uno degli ultimi consigli comunali, tra le virago della politica normanna Federica Turco e Olga Diana.
E allora, perché no: magari Zannini è costretto a saltare il giro con conseguente apertura di un recinto, contenente un numero di esemplari desiderosi di giocarsi in proprio la carta regionale, che, al confronto, la vecchia fattoria, è una esposizione di animali rari.
Federica Turco in campo con i voti dello stregatissimo Franco Matacena a supplire quelli dei Sagliocco, consegnati a Stefano Graziano e Marco Villano.
Questione di feeling.