Azz, Peppe Setola mandava, nei mesi del terrore, champagne e prosciutti a Capoluongo, cassiere di Nicola Schiavone

25 Novembre 2019 - 18:26

CASAL DI PRINCIPE – Le dichiarazioni del pentito Michele Barone sono allegate all’ordinanza che ha coinvolto tra gli altri Ivanhoe Schiavone. Barone ha raccontato del ruolo ricoperto da Giacomo Capoluongo, da lui definito “ragioniere” di Nicola Schiavone insieme a Nicola Pirozzi u’ picciott. Racconta delle riunioni convocate con Giuseppe Setola, Salvatore Santoro, Giuseppe Nobis e Gabriele Brusciano, nelle quali si parlava della spartizione dei soldi del clan. E Barone riferisce agli inquirenti anche una circostanza particolare: “Nell’estate 2008 Giuseppe Setola mandò a me, Giuseppe Nobis, Gabriele Brusciano a casa di Giacomo Capoluongo, a bordo di un’Audi S3 di Gabriele Brusciano a portargli in omaggio da parte di Setola, di varie derrate alimentari tra cui prosciutti e champagne.”

Aggiungiamo che questo particolare è, a nostro avviso, la prova provata del fatto che Giuseppe Setola fosse, non un elemento isolato, come passò nel periodo del terrore, ma un intraneo al clan al punto da riconoscere il ruolo di comando di Nicola Schiavone e quello di Giacomo Capoluongo, in qualità di cassiere, come scritto prima, per conto del citato Schiavone junior.

Barone ricorda anche il luogo dove si trovava la casa di Capoluongo, a Casal di Principe, in un vicolo cieco.

Il dettaglio lo leggete nello stralcio che pubblichiamo qui in basso.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA