Stalking e violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie. Arrestato membro del clan Bifone
14 Agosto 2018 - 12:23
PORTICO DI CASERTA (red.cro.) – Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Macerata Campania hanno dato
esecuzione ad un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale
di S. Maria C.V. (CE), su conforme richiesta della locale Procura, nei confronti di Mario Bifone, 54enne,nato a Portico di Caserta, gravemente indiziato dei delitti di c.d.
stalking (atti persecutori), violenza sessuale aggravata e tentata violenza privata (arti. 81,
612-bis, 609-bis, 609-ter, 56 e 610 c.p.).
La misura odierna rappresenta l’epilogo di una serrata attività investigativa, svolta dai carabinieri di
Macerata Campania, coordinata da questa Procura della Repubblica, nata dalla denuncia
della parte offesa, la moglie di Bifone. In particolare, si è riscontrato che il Bifone,
dopo la fine del matrimonio, aveva attuato, nei confronti della moglie e del di lei
“compagno”, condotte reiterate di violenza e minaccia (anche di morte), cagionando in essi
un grave e perdurante stato di ansia e di angoscia – alimentato dall’appartenenza del
medesimo Bifone alla omonima famiglia, alcuni esponenti della quale già condannati per
associazione camorrista operante nel territorio di Portico di Caserta – tanto da ingenerare il
fondato timore per la loro incolumità, costrìngendoli di fatto a modificare le abitudini di vita
e a trasferirsi in altro Comune.
informazioni rese dalle persone offese, puntualmente riscontrate dall’attività investigativa. E
così Bifone, al fine di conoscere il nuovo domicilio della moglie e del compagno, ha
minacciato e usato violenza anche nei confronti della figlia e di un terzo soggetto, per
ottenere le informazioni ricercate; in un’altra circostanza, a seguito del rientro della vittima
nel comune di Portico di Caserta (CE), il Sifone ha continuato a minacciarla e percuoterla,
fino ad abusare sessualmente della ex moglie.
Il provvedimento cautelare, emesso tempestivamente rispetto al momento della denuncia, è
l’ennesima dimostrazione, da un lato, dell’importanza della denuncia delle persone offese di
tal genere di delitti; e, dall’altro, la testimonianza che Polizia Giudiziaria e Autorità
Giudiziaria sono fortemente e professionalmente impegnate nelle attività di indagine
finalizzate alla prevenzione e repressione dell’odioso fenomeno della “violenza di genere”.