Camorra al comune di CASERTA. Va a processo il papà del titolare dell’impresa del subappalto a San Clemente. Vivono nella casa del boss Michele Zagaria con mitra e bunker
25 Marzo 2025 - 10:59

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CASERTA/CASAPESENNA – Ernesto Adriano Falanga, il 56enne arrestato a febbraio con l’accusa di aver nascosto una pistola mitragliatrice e le munizioni nella casa di via Einaudi dove vive con la sua famiglia, ma di proprietà della famiglia del boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria e a lui intestata, a Casapesenna, sarà processato.
La procura di Aversa Napoli Nord si sente sicura degli indizi trovati, ovvero il mitra, e ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio immediato. Si tratta di una procedura che permette di saltare la fase dell’udienza preliminare e procedere direttamente al processo.
Questo tipo di giudizio può essere richiesto dalla Procura della Repubblica quando ritiene che le prove raccolte siano sufficienti per sostenere l’accusa in un processo immediato, senza la necessità di un’ulteriore fase preliminare. Nel frattempo, la difesa di Falanga ha chiesto il
L’arma era stata trovata dai carabinieri di Caserta durante una perquisizione domiciliare, occultata in un secchio di vernice. Nell’abitazione sono stati scoperti anche due bunker ricavati nell’immobile.
Di Falanga iniziammo a scrivere oltre un mese prima dell’arresto, negli ultimi giorni del dicembre 2024, parlando della Mira Costruzioni, società intestata ad Antonio Falanga, figlio di Ernesto Adriano Falanga, con una sede sociale a Milano, ma in realtà radicata nell’agro Aversano (CLICCA E LEGGI IL FOCUS).
La Mira ha il subappalto del 30% (107 mila euro) dei lavori edili da 233 mila euro dalla ditta vincitrice dei lavori per l’impianto sportivo di San Clemente, a Caserta, ovvero il Consorzio Artemide, con sede a Roma. Una situazione che, riteniamo, sia finita nella relazione della commissione d’accesso che al comune di Caserta ha studiato per mesi determine, aggiudicazioni e verbali di gara per capire se c’è stata un’infiltrazione mafiosa all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Marino e che potrebbe portare allo scioglimento dell’ente proprio per questo motivo.