Carabiniere arrestato in Croazia: era la scorta privata di un imprenditore casertano, ecco dove prestava servizio

4 Dicembre 2020 - 10:21

 AVERSA/ORTA DI ATELLA – Ci sono due poliziotti e un carabiniere tra gli arrestati nel blitz scattato alla frontiera tra Slovenia e Croazia.

Secondo quanto evidenziato dall’Ansa i tre si sarebbero recati in Croazia per “scortare” un imprenditore italiano che doveva ritirare una ingente somma di denaro, frutto dello scioglimento di una società locale. I due poliziotti e il carabiniere accusati dall’autorità giudiziaria croata di avere rubato, insieme con l’imprenditore, e altre due persone, una ingente somma di denaro. I due agenti prestano servizio a Napoli. Il carabiniere fermato, circa 40 anni, è residente ad Orta di Atella e presta servizio presso il reparto territoriale di Aversa.

L’imprenditore, i due agenti e il militare dell’arma, sono stati arrestati insieme con altri due italiani a seguito di una denuncia presentata da un socio dell’imprenditore, il quale avrebbe anche riferito agli investigatori di essere stato minacciato. Una vicenda che presenta molti lati oscuri, cominciando dal comportamento dei tre uomini in divisa (versante rispetto al quale stanno indagando le autorità italiane).Tutto nascerebbe da una diatriba tra i soci di questa ditta che, di recente, era riuscita a ottenere il rilascio di importanti crediti, fino a poco tempo fa rimasti bloccati per motivi legali. Secondo quanto rende noto la polizia croata l’arresto dei sei italiani e’ avvenuto ieri sera, al confine con la Slovenia, precisamente nei pressi di Buje, nell’Istria nordoccidentale. Dalle autorità di Zagabria però nessun riferimento alla presenza dei tre rappresentanti delle forze dell’ordine italiane. Al momento gli indagati sono in carcere, sempre a Buje, in attesa dell’udienza di convalida che si dovrebbe tenere al massimo domani. I due poliziotti risultano entrambi in servizio a Napoli, precisamente nel reparto prevenzione crimine, mentre il militare sarebbe di stanza ad Aversa. Secondo il racconto fornito da alcune fonti, i due poliziotti, difesi dall’avvocato Maurizio Capozzo, tempo fa sarebbero stati contattati da un loro comune amico, un carabiniere, che ha proposto a entrambi di accompagnarlo in Croazia per ‘scortare’, verosimilmente dietro compenso, un imprenditore il quale si doveva recare nel paese balcanico per ritirare una ingente somma di denaro ricavata dallo scioglimento di una società. Di tutto ciò, in realtà si sarebbe dovuto occupare un altro carabiniere che però, nel frattempo si è ammalato a causa del Covid-19. E’ stato così che il carabiniere malato ha chiesto a un collega, quello che è stato arrestato, di portare a termine la scorta per suo conto. Prima di partire il militare subentrante ha proposto il servizio di scorta anche ai suoi due amici poliziotti i quali hanno accettato. Gli stessi parenti hanno anche sottolineato che gli agenti non avevano mai avuto contatti con persone in Croazia e neppure c’erano andati in precedenza. In sostanza non erano a conoscenza della diatriba sorta nella società. L’avvocato dei due agenti si è messo subito in contatto con la polizia croata e con il servizio consolare italiano ed ora sta seguendo la vicenda anche grazie a un collega locale.