CARINARO. I tormenti di don Antonio Lucariello. Prima ‘scavalcato’ per la Madonna di Casaluce e ora in contenzioso duro per le luminarie di Sant’Eufemia
28 Giugno 2025 - 18:02

Non è un periodo tranquillo per il parroco, che in pratica è stato messo di fronte ad un fatto compiuto, dopo la richiesta che un gruppo di fedeli ha fatto al comitato di Aversa. Per quel che riguarda le luci di Piazza Trieste, i residenti lamentano di aver subito in passato seri danni e di non essere stati risarciti. Per cui, quest’anno, potrebbero impedire le installazioni, come ha spiegato lo stesso Don Antonio Lucariello parlando nel corso della funzione liturgica del Corpus Domini. Ovviamente, rimaniamo a disposizione, come è successo in passato, senza aver ricevuto però riscontro positivo in proposito del parroco, qualora volesse esprimere ogni sua idea su questo articolo, garantendogli la pubblicazione integrale
CARINARO (f.b.) – Correrebbero tempi poco sereni per la comunità parrocchiale di Sant’Eufemia in Carinaro, sospesa in un conflitto altalenante, per via di alcune divergenze di vedute, con il parroco don Antonio Lucariello.
Gli attriti, stando ai rumors in paese, sarebbero sorti a seguito di dichiarazioni e prese di posizione che il sacerdote avrebbe esternato nel corso delle ultimissime manifestazioni liturgiche e che avrebbero fatto storcere il naso a più di qualcuno tra i presenti. Il primo episodio viene fatto risalire ad una settimana fa, quando don Antonio Lucariello non avrebbe accolto di buon grado la notizia del passaggio della processione della Madonna di Casaluce nella zona soprannominata ‘Rione Alto’ di Carinaro, quartiere al confine con il comune normanno.
La tappa, aggiunta in extremis, è frutto di una collaborazione tra i fedeli del rione carinarese e la commissione di laici preposta della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Aversa, accordatisi per il passaggio dell’icona dopo svariati anni dalla sua mancanza in quella zona. Ottenuto il placet anche dal parroco della chiesa aversana don Antonio Fabozzi, i residenti hanno immediatamente informato anche il sacerdote di Carinaro sull’arrivo ‘a sorpresa’ del simulacro, ma il parroco, tuttavia, non avrebbe fatto salti di gioia.
L’intercessione dei fedeli affinché il quadro della Vergine – ‘conteso’ tra Casaluce ed Aversa, cuore di una tradizione ormai secolare – facesse tappa a Carinaro, dopo diversi anni di assenza, potrebbe essere stata vista da don Lucariello come uno scavalcamento del suo ruolo di pastore della comunità religiosa locale, dato anche il poco preavviso. Queste però rimangono indiscrezioni, seppur molto accreditate e molto diffuse in ambienti vicinissimi alla parrocchia. Ovviamente, rimaniamo a disposizione di don Lucariello, qualora volesse esprimere civilmente delle dichiarazioni all’altezza dei nostri articoli, e non con le solite esternazioni senza contraddittorio per lesa maestà, intorno a questi fatti.
Abbiamo deciso comunque di scrivere un articolo dal momento che, queste voci, continuano a rincorrersi e non si placano. La sensazione è che il sacerdote non volesse, in un primo momento, partecipare a questo evento religioso, tanto da essersi resa necessaria la mediazione di un noto politico locale, integrato nell’amministrazione in carica e che l’avrebbe convinto a cambiare idea.
Ma le cose non sarebbero finite qui. Solo qualche giorno dopo, ed esattamente al termine della funzione liturgica del Corpus Domini, don Lucariello, prendendo la parola, si è lamentato – e stavolta niente condizionale, perché il suo discorso è stato ascoltato da un centinaio di persone – delle difficoltà che sta riscontrando per l’installazione delle luminarie, in vista dei festeggiamenti patronali di Sant’Eufemia previsti per settembre.
Effettivamente, le polemiche sull’installazione delle luminarie non sono nuove. I residenti dei palazzi che sorgono in Piazza Trieste, dunque a pochi metri dalla maestosa Chiesa di Sant’Eufemia, non hanno mai fatto mistero dei danni strutturali che gli edifici in cui vivono avrebbero subito, proprio a causa degli addobbi luminosi. Negli anni non sarebbero mai stati risarciti dalla ditta incaricata, né sarebbero state effettuate delle riparazioni.
Il ‘diktat’ degli abitanti di Piazza Trieste ha dunque messo in moto un ulteriore contrasto, rispetto a quella che è invece la volontà del parroco sull’abbellimento del piazzale. Le frequenti divergenze di opinioni starebbero mettendo addirittura a rischio la buona riuscita della Festa di Sant’Eufemia, di cui, quest’anno, ricorre proprio il 150esimo anniversario delle solenni celebrazioni in onore della Santa Patrona. Tuttavia, invece di collaborare per raggiungere un compromesso, si sarebbe già sparsa la voce sull’intenzione da parte del sacerdote di non organizzare – a questo punto – né la sagra, né i concerti.
Se ciò fosse vero, noi auspichiamo che la comunità parrocchiale, assieme al comitato festeggiamenti e a don Lucariello possa trovare una soluzione che accontenti tutti, senza per questo dover rinunciare drasticamente, per via di qualche malinteso o di disaccordi tra punti di vista, a delle tradizioni che tengono vive nel tempo l’identità e la storia di un paese. In questo caso potrebbe essere utile una mediazione anche da parte della Sindaca Marianna Dell’Aprovitola, per sbloccare una situazione che al momento sembra piuttosto complessa.