CASERTA. LE FOTO. Quella pista ciclabile di Corso Giannone che già non convince. Se il casertano ci parcheggia sopra sono utili come la forchetta nel brodo

24 Luglio 2020 - 17:06

Una delle vecchie pedane di corso Trieste all’atto della sua rimozione.

CASERTA (pasman) – Diciamo subito che le conoscenze di ingegneria civile che possediamo sono pari allo zero spaccato. Tuttavia, grazie ad un minimo di buon senso ed a quel poco di pratica della vita che abbiamo maturato, fummo in grado di dire che le pedane di legno che a suo tempo venivano installate su corso Trieste erano completamente inadatte. Precisammo che non era solo un fatto estetico, che attiene molto alla sfera delle opinioni, ma essenzialmente funzionale. I materiali erano inappropriati e, neppure collocati, già si presentavano scialbi. La posa in opera, che non teneva in conto che finiva per ostruire molta parte dei tombini, avrebbe determinato l’allagamento della strada con le piogge poco più abbondanti . La conformazione delle predelle, oltre ad essere ricettacolo di ogni tipo di sporco, le avrebbe esposte agli urti ed al danneggiamento da parte dei veicoli in circolazione. Non passò che poco tempo, che tutti questi inconvenienti si presentarono regolarmente.

Non vorremmo trovarci oggi nella stessa situazione, relativamente alle piste ciclabili in costruzione in città.

Guardando ai lavori che vengono svolti, si nota in particolare come gli asfalti usati non pare siano propriamente di tipo drenante. Se così fosse, è facile prevedere, data per scontata la scarsa manutenzione di tombini e caditoie, l’appantanamento dell’acqua piovana, con non pochi ed intuibili inconvenienti per i ciclisti. Circa il grado di finitura del manto di superficie delle piste ciclabili non sapremmo dire con esattezza, ma, da quello che si vede dai lavori in corso, si nota al momento una lisciatura non proprio perfetta.

Naturalmente, per il bene della città e dei soldi che impegna, ci auguriamo vivamente di sbagliarci.

Altro paio di maniche è invece la questione del rispetto, da parte degli automobilisti, del divieto di invadere con la marcia e la sosta le ciclovie. Se va come adesso, e niente fa presagire il contrario, chi usa la bicicletta per spostarsi, può già rassegnarsi: continuerà a muoversi con estrema e consueta difficoltà.

Nelle foto, ristagni d’acqua, i colori delle piste ciclabili, alcune delle macchine perennemente parcheggiate in divieto di sosta lungo una delle ciclovie cittadine.