CASERTA. Marino chiede 25 milioni al governo per il Verde, ma “dimentica” il Macrico

7 Dicembre 2020 - 10:02

Lì magari saranno chiesti soldi per l’edilizia

 

Caserta – (pasman) Il sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha reso noto di aver inoltrato alla presidenza del consiglio dei ministri una richiesta di finanziamento di 25 milioni di euro (non è un refuso, avete letto bene, 25 milioni 25, poco meno del disavanzo di amministrazione relativo al bilancio comunale del 2019) per la riqualificazione del verde pubblico cittadino, frazioni comprese. E la cifra dovrebbe provenire dall’ormai arcinoto Recovery Fund europeo.

E già ce lo figuriamo il premier, Giuseppe Conte – con il non poco daffare che ha di questi tempi – che non vede l’ora di esaminare ed approvare l’istanza casertana, quella di una città che –come gli diranno – spende alla Sciacqua

Rosa e viva Agnese, affogando nei debiti !

Ma a parte questo, a complemento della notizia dobbiamo ricordare due cose.

La prima, è che il Recovery Fund, com’è noto, fa parte del programma europeo di investimenti denominato Next Generation EU, che raccoglierà 750 miliardi di euro sui mercati finanziari internazionali e li distribuirà fra i paesi membri. All’Italia saranno assegnati fino a 209 miliardi, a condizione che siano investiti in alcuni settori che l’Europa considera fondamentali: l’economia verde, il digitale, l’economia digitale. Peccato che i relativi progetti nazionali finora approntati – tra cui presumiamo quello casertano, anche se con l’economia verde poco o punto ha a che vedere, se non per l’aggettivo – sfiorano il valore di 700 miliardi.

La seconda cosa, è che Marino pare abbia preso gusto a scrivere, sebbene senza costrutto, al capo del governo, avendolo fatto da poco con la lunare richiesta di tenere aperto il parco reale alla sola città, chiuso come precipua misura anticovid nazionale. Peraltro, né lui pensiamo abbia ottenuto risposta, né noi abbiamo saputo niente, dopo che abbiamo interpellato in proposito il competente ministero di Dario Franceschini per il tramite dell’ufficio stampa, che immaginiamo non poco imbarazzato.

Ciò detto, veniamo al dunque.

Perché il sindaco Marino si avventura in richieste irrealistiche, quasi chimeriche, come all’evidenza sono le due appaiate che abbiamo appena ricordate?

Noi propendiamo a credere che lo faccia per la più ovvia propaganda, in vista della sua ricandidatura, specie verso quell’elettorato, non marginale, più spiccatamente verde. Non importa che poi, orchestrando ad arte il PUC o il non PUC, stia inondando la città di nuovo cemento. O che il più recente paradigma urbanistico internazionale voglia che non si edifichi più, ma che solo si trasformi per efficientare. O che egli non disdegni di intervenire a convegni di architetti ed urbanisti che discutono queste nuove linee di sviluppo delle città.

Tutto questo, ovviamente, arriviamo a capirlo e speriamo che lo capiscano anche i prossimi elettori casertani, sebbene tendenzialmente smemorati.

Ma quello che colpisce particolarmente è il fatto che Marino, senza volerlo, si tradisce a riguardo del Macrico.

Benché esso rappresenti l’area verde per eccellenza della città, non lo cita mai, non compare in nessuna progettazione in quanto parco pubblico. E’ da dedurre, anche per questa via, che entri in ben altri progetti.

In chiusura, un solo commento al piano casertano per il verde presentato al governo per richiedere i 25 milioni di euro. Tutto quello che vi è stato previsto – nuove piantumazioni, sostituzioni di specie arboree, bonifiche delle vegetazioni e quant’altro, quasi ad avverare un nuovo Eden – sarebbe già da ora realizzabile, in estrema economia, con il concorso dei vivai forestali regionali e la buona volontà. In provincia di Caserta ne esistono ben tre ( a Baia e Latina, Castello del Matese e Cellole)  che, tra i propri compiti, hanno anche quello di fornire gratis piante, alberi e competenze agli enti pubblici che ne facciano richiesta. Meglio di così. E bon !