CASERTA. PULIZIA CADITOIE. Franco Biondi prima scrive che sono “lavori urgenti” e poi ci mette sei mesi per affidare lavori da 40 mila euro (diretti) alla ditta

21 Maggio 2022 - 18:57

CASERTA (l.v.r.) – Se non si tratta di schizofrenia amministrativa, poco ci manca. Perché se un dirigente mette in piedi una procedura definita urgente, collegando questo bisogno di celerità alla possibilità di scegliere in maniera diretta la ditta da nominare per questi lavori, poi non ci può mettere 6 mesi ad affidare un servizio alla società prescelta.

È il caso del lavoro di pulizia e smaltimento dei residui delle caditoie nel comune di Caserta.

Infatti, il dirigente di Palazzo Castropignano Franco Biondi il 23 dicembre scorso aveva avviato il procedimento per trovare chi potesse occuparsi di queste operazioni, motivando la scelta di affidarsi in maniera diretta a un operatore economico, quindi ad un’azienda scelta direttamente e senza concorrenza, a causa di un’emergenza relativa alle pulizie delle tubazioni, problema che, tra le altre cose, emerge ogni volta che il maltempo colpisce il comune capoluogo.

Da quel giorno, poi, ci sono voluti 6 mesi, perché solo il 17 maggio scorso è stato affidato questo servizio.

Con una base d’asta di 38 mila euro, inferiore ai 40.000 euro, limite massimo previsto dalla legge per gli affidamenti diretti senza consultazione di ulteriori imprese, quindi andando ad azzoppare il concetto di concorrenza, Biondi ha reso noto che pochi giorni fa che la società giudicatrice di questo appalto è la Ecologia

Lanzillo di Arzano, la quale ha presentato un ribasso del 6%.

Sono talmente di quelle stranezze in questa procedura del comune di Caserta che, onestamente, non sapremo da dove iniziare.

Ma visto che dobbiamo farlo, partiamo dalla premessa.

È mai possibile che se un comune dichiara che c’è un’emergenza, c’è un urgenza, un bisogno di rapidità per una procedura amministrativa relativa ad un servizio, poi lo stesso comune ci metta a 6 mesi per affidare questo incarico?

Sarebbe interessante che qualcuno dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino ci spieghi come sia possibile che un servizio definito d’urgenza abbia dovuto attendere sei mesi affinché venisse consegnato nelle mani della ditta.

E ancora, è complesso capire il motivo per cui il comune di Caserta, dopo aver attivato la procedura il 23 dicembre, abbia aspettato quasi 5 mesi affinché l’azienda di Arzano rispondesse, come emerge dalla determina che potete leggere in calce all’articolo? Davvero non c’era nessun altra ditta che in maniera più rapida potesse attivare questo servizio che, lo ripetiamo ancora, era ritenuto urgente?

Ancora una volta, il comune capoluogo decide di utilizzare le modalità meno trasparenti e meno concorrenziali per affidare migliaia di euro pubblici ad un soggetto privato. Si tratta comunque di una possibilità prevista per importi inferiori ai 40 mila euro dall’articolo 36, c.2 lettera a) del D. Lgs 50/2016, il Codice degli Appalti. Quindi, una procedura prevista dalla legge, ma di cui a Caserta l’utilizzo si è ormai trasformata in abuso.

Questo è l’ennesimo caso che mostra come il dirigente Biondi preferisca nominare un’azienda o un professionista in maniera arbitraria, scegliendo lui direttamente, in nome e per conto del comune di Caserta, il soggetto da gratificare volta per volta.

Anche perché, se è vero come è vero che ci sono voluti 180 giorni per nominare la società di Arzano per le pulizie delle caditoie cittadine, c’era tutto il tempo di mettere in piedi una procedura concorrenziale, libera e non legata all’ennesima decisione presa singolarmente da colui che ormai gestisce in maniera autonoma l’ente capoluogo.

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