Commercialista di CASERTA accusato di essere il Re delle truffe da milioni di euro. Inizia il processo a lui e 15 imprenditori

11 Dicembre 2024 - 12:03

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Otto omesse notifiche su 16 imputati. Inizia con uno stop il processo per indebita percezione di erogazioni pubbliche, avvenuta in concorso. E così la prima udienza, quella preliminare, dinanzi al Gup Dello Stritto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stata rinviata alla prossima primavera.

Sarà quello il momento in cui verranno sancite le richieste di possibili rito abbreviato, la presenza di parti civili offese nel procedimento e la verifica da parte del giudice se la richiesta di rinvio a giudizio emessa dal PM sia accoglibile o meno.

Al centro dell’inchiesta si trova Pietro M., difeso dall’avvocato Giovanni Palmiero, il commercialista di Caserta accusato

di 16 casi di indebita erogazione di fondi pubblici legati a crediti d’imposta dal valore di 5 milioni di euro per lavori edilizi che, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, non sarebbero mai stati eseguiti.

Tutti i capi di imputazione vedono coinvolto M. e, volta per volta, tutti gli imprenditori che avrebbero usufruito di questi falsi crediti d’imposta. Il professionista ci ha raccontato la sua versione (sopra il link per leggerlo), ovvero che si tratta di un onesto commercialista “messo in mezzo per un codice fiscale“.

Il modus operandi, secondo la procura, era molto chiaro: si attestava un intervento di recupero del patrimonio edilizio, dell’efficientamento energetico di un immobile, di proprietà di un soggetto ignaro. Si segnalavano i lavori compiuti e poi, grazie al bonus edilizio previsto dal decreto legge 34 del 2020, poi convertito nella legge 234 del 2021, la società che aveva compiuto questi lavori poteva vedersi attribuire un importante credito d’imposta.

Gli altri soggetti alla sbarra del tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono Emilio Di M., di Casaluce, difeso dall’avvocato Domenico Cesaro, Vito M., di Battipaglia, difeso dall’avvocato Giuseppe Sparaco, Felice I., di Nola, difeso dall’avvocato Giovanni Donnarumma, Rosaria F., di Scafati, difesa dall’avvocato Giuseppe Sparaco, così come Antonio S., originario di Campobasso.

E ancora, sempre dal Molise, da Termoli, Argia D.V., l’avvocato Ruggiero Romanazzi, e Nicola C., anch’egli di Termoli e difeso dall’avvocato Giuseppe De Michele.

Maria V., di Torre del Greco, difesa dall’avvocato Giovanni Donnarumma, Teresa P., di Sala Consilina, difesa dall’avvocato Giovanni Annunziata, Alberto M., di Atripalda, difeso dall’avvocato Gerardo Perillo, Franco P., di Cava De’ Tirreni, difeso dall’avvocato Gaetano Gambardella, Carmine T., di Pompei, difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria, Giovanni C. di Quarto, difeso dall’avvocato Carlo Bianco, Massimiliano G., di Montoro, difeso dall’avvocato Massimiliano Russo, Raffaele A., di Eboli, difeso dall’avvocato Stefania Pierro, e Gisleno M., di Cava De’ Tirreni, difeso dall’avvocato Arturo Della Monica.