CONSORZIO DI BONIFICA. Zannini fa assumere Piazza. Marcantonio Abbate non andrà in pensione. Terza proroga e una cascata d’oro ogni mese

21 Luglio 2020 - 13:16

CASERTA (g.g.) – Il direttore generale del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, l’aversano Marcantonio Abbate, dovrebbe essere in pensione da circa 8 mesi in modo da lasciare il posto a qualche giovane energia professionale.

D’altronde, se a suo tempo il governo Monti stabilì che nessun dirigente dello Stato o di enti derivati potesse svolgere funzioni apicali da pensionato e con contratti a tempo determinato, se non in qualche rara eccezione, l’obiettivo era proprio quello di evitare la sovrapposizione di spesa pubblica, ma soprattutto il rispetto di un meccanismo di rotazione che nelle leggi esiste, ma che in Italia non viene applicato.

Il caso di Abbate non è, ovviamente, l’unico nel suo genere, ma è uno di quelli che pesano dal punto di vista della relazione tra politica e uffici delle burocrazie, mai correttamente affrontato da chi sarebbe titolare dell’azione penale.

Noi che non abbiamo, fortunatamente, questa incombenza, possiamo invece discutere su quanto conti ancora la presenza di Abbate soprattutto per la tranquillità del braccio politico del Consorzio, che ha nel commissario (ma da quanti anni è commissariato questo ente?) Carlo Maisto, colui che si definì testualmente la “manolunga” della Regione Campania, il suo punto di snodo, collettore degli interessi politici del consigliere regionale Stefano Graziano, che la sua nomina ha propugnato qualche anno fa, realizzata quando era segretario cittadino del Pd di Frignano e che incredibilmente persiste, in quella che dovrebbe essere una dimostrazione di relazione istituzionale tra un professionista e un ente pubblico, ancora oggi.

Perché il Maisto è ancora, incredibile ma vero, segretario di quel circolo.

Marcantonio Abbate non è stato certo portatore di una gestione sobria. Di lui si ricorda (clicca qui) una richiesta di rimborso chilometri per 4mila km percorsi in un mese solo.

Ma il suo capolavoro è rappresentato dal famoso regolamento dell’ufficio legale, su cui ci siamo soffermati più volte, con il quale, con validità retroattiva, gli vengono riconosciuti compensi extra, frutto della sua auto-nomina (Maisto l’ha firmata, ma capite bene…) a coordinatore di un nuovo ufficio legale rispetto al quale lui, cioè il direttore generale, intasca soldi come se si trattasse di un professionista esterno.

Quattrini che vanno a sommarsi al già lauto stipendio che percepisce da direttore generale. Va da sé, con buona pace della Corte dei Conti e dei limiti di età, che in una condizione del genere, ovviamente non disturbata da alcuna curiosità da parte dell’autorità giudiziaria, col cavolo che Abbate lascerà il suo incarico. Il 31 luglio scade la seconda proroga ed è  pressoché certo che ne avrà una terza.

Nel caso di Emidio Cimmino, che contemporaneamente alla nomina a segretario provinciale del Pd ha incassato un bonus di 60mila euro presi dal bilancio consortile, cioè dai soldi versati dagli agricoltori, per un non meglio identificato incarico all’interno di Campania Bonifiche, altro carrozzone che serve solo ad alimentare le rendite clientelari della politica.

Pare che un tale piazza sia stato assunto, non sappiamo con quale tipo di contratto, dal Consorzio di Bonifica ultimamente.

È di Mondragone il tutto sarebbe avvenuto con ii buoni uffici di Giovanni Zannini, autentico moto perpetuo in questi giorni roventi di campagna elettorale.

Intanto, mentre i loro soldi vengono spesi nel modo in cui abbiamo raccontato, sintetizzando, nei casi di Abbate e Cimmino, il lavoro da noi effettuato nei mesi scorsi per approfondire questi temi, gli stessi contadini si preparano ad un altro salasso, che servirà naturalmente a finanziare questa roba qua, che ormai cammina a testa alta, gonfiando il petto dell’arroganza e, aggiungiamo noi, con tutte le ragioni, perché se in questo ginepraio di comportamenti nessuno coglie l’esistenza di profili degni almeno di essere indagati, approfonditi, allora l’imperio dell’arroganza, del non diritto, della prevaricazione, dello spreco immorale del pubblico denaro, ha ben donde di gonfiarlo il suo petto.

Abbiamo deciso di scrivere questo articolo perché, come faremo con gli altri enti strumentali, come stiamo facendo per l’Asi, come faremo quando riprenderemo il lavoro sul Consorzio Idrico, anche sulla “Bonifica di tutte le perdizioni” torneremo a scrivere in maniera frequente in questi mesi di campagna elettorale, perché vi garantiamo che sta succedendo letteralmente di tutto.