Un’altra tonnellata di sigarette di contrabbando sequestrate
26 Maggio 2018 - 09:34
MARCIANISE – Nell’ambito della costante attività istituzionale di controllo del territorio volta alla repressione di fenomeni illeciti, personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta ha sottoposto a controllo, nel pomeriggio di ieri all’uscita del casello dell’autostrada A1 di Napoli Nord (territorio di Marcianise), un autocarro telonato, con targa romena, con un evidente sovraccarico.
L’autista di nazionalità romena, S.A.G., 46 anni, che è apparso subito in forte stato di
tensione, dichiarava di non conoscere il contenuto della merce trasportata caricata da una
società con sede in Targoviste (Romania), limitandosi ad esibire la relativa documentazione
amministrativa, nella quale non era comunque specificata la tipologia merceologica del
carico, ma solo il numero dei colli trasportati, ossia 5 casse di legno pressato di grande
volume, risultate completamente sigillate.
Inoltre il documento di trasporto, ad un esame più attento, mostrava altre incongruenze atteso che la sede del destinatario dichiarato, una società in provincia di Salerno, non coincideva affatto con il luogo di scarico, un deposito in provincia di Napoli risultato – tra l’altro – inesistente. I militari operanti hanno così deciso di procedere a un’accurata ispezione del carico dell’automezzo presso la caserma di Caserta dove, una volta scaricate e aperte le casse di legno, venivano rinvenute al loro interno ben 4.500 stecche di sigarette di contrabbando per un peso complessivo di circa 1 tonnellata.
L’operazione di conteggio del carico illecito ha permesso poi di appurare che il tabacco, destinato al mercato campano e privo del contrassegno di Stato, riportava i marchi di sigarette “Rothmans Demi Blu” e “Marble”. In particolare, le sigarette con marchio “Marble” rientrano nella categoria “cheap white”, ovvero si tratta di sigarette originali, recanti marchi registrati nei rispettivi Paesi di produzione (Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina), che non potrebbero essere vendute in Italia o all’interno dell’Unione Europea, in quanto non conformi ai parametri minimi di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria.