Dopo il Biodigestore, in provincia di Caserta potrebbe nascere un altro impianto di rifiuti da 40 mila tonnellate. L’Ente d’ambito cerca spazio anche per una discarica

16 Luglio 2020 - 20:40

CAPUA/CASERTA – A fare compagnia al Biodigestore di Ponteselice, anche se pare sia ad un passo la revoca del finanziamento regionale per il progetto fortemente voluto dal sindaco di Caserta Carlo Marino e dalla sua amministrazione, potrebbe aggiungersi nei prossimi mesi la costruzione di un nuovo impianto dei rifiuti, sempre con una capacità di 40 mila tonnellate, da cui non si ricaverebbe gas e metano, come quello a due passi dalla Reggia (sempre se si farà). E’ un qualcosa di leggermente diverso, ma che comunque potrebbe provocare quella serie di effetti negativi come percolato, odori, emissioni in atmosfera di polveri sottili e inquinamento, ma con la produzione finale di compost, cioè fertilizzante agricolo. Parliamo dell’impianto di compostaggio anaerobico che l’Ente d’ambito per la gestione del ciclo dei rifiuti vorrebbe costruire in uno dei 104 comuni della provincia di Caserta. Ma non c’è solo questo.

Nella manifestazione d’interesse, firmata dal dirigente Agostino Sorà, scaduta il 30 giugno (la deadline era il 14 aprile, poi prorogata), l’Eda chiede ai comuni se ci sia la volontà di concedere spazi dedicati alla creazione di una piattaforma da 30/40 mila metri quadrati per un impianto di selezione degli imballaggi che suddivida e prepari il rifiuto per il successivo processo di riciclo. Oltre a questo, però, va sottolineata per la sua grandezza anche l’aspirazione dell’Ente d’ambito di installare in provincia di Caserta una discarica

capace di contenere 50 mila tonnellate di rifiuti. Infine, ma c’è anche altro che potrete leggere nel link in basso, vanno conteggiati anche 11 centri di trasferimento, cioè dei punti in cui convergono i mezzi preposti alla raccolta dei rifiuti, che poi verranno conferiti alla discarica o agli impianti di trattamento attraverso altri mezzi.

Chissà se Santa Maria Capua Vetere, governato dal primo cittadino Antonio Mirra, che è anche presidente dell’Ente d’Ambito, ha risposto a questa manifestazione d’interesse, ciò che sappiamo, invece, è che a farlo è stata Capua, guidata dal sindaco Luca Branco. La giunta comunale ha approvato l’okay per l’installazione di uno di questi centri di trasferimento non distante dal Cira, il Centro italiano ricerche aerospaziali. La cosa non è andata giù a molti, compresi anche due membri della maggioranza, provenienti dalla lista Capua Bene Comune, Gianluca Di Agresti e Claudio Di Benedetto, che già hanno dichiarato il niet all’idea dell’amministrazione Branco e il futuro voto negativo con l’opposizione appena la delibera passerà in consiglio comunale per la votazione.

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