ELEZIONI PROVINCIALI. Zannini “scatenato” vuol far cappotto con Colombiano in agro aversano dove Magliocca ha dato centinaia di milioni di euro di appalti alle ditte locali. Il gioco per CASAL DI PRINCIPE

20 Maggio 2025 - 18:55

I due aspettano l’esito delle elezioni di Lusciano. Dopo proporranno la residenza della nuova azienda dei servizi sociali al primo cittadino di Casale Ottavio Corvino

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CASERTA (g.g.) Le imprese dell’agro aversano in special modo quelle di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano, San Marcellino e Lusciano si sono letteralmente mangiate centinaia di milioni di euro di appalti banditi e, a nostro avviso, come abbiamo dimostrato più volte, patentemente truccati come e anche più di quelli a favore dell’imprenditore marcianisano Cosimo Rosato che, essendo diventate oggetto dell’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere hanno determinato le dimissioni del presidente Giorgio Magliocca.

Ma quell’ altissima concentrazione di appalti aggiudicati quasi parossisticamente a imprese dell’agro aversano non può essere considerato un esercizio estemporaneo e neanche un meccanismo di

dout des, trattato gara per gara

Quello che abbiamo visto negli ultimi anni alla Provincia è stato un “sistema” messo a punto e realizzato con metodi scientifici e con il patrocinio delle stesse imprese, abituate da decenni a versare mazzette a destra e a manca e a organizzare vere e proprie cordate allo scopo di far sembrare legittime, legali, procedure turbate a monte. Quando 4 o 5 imprese vengono invitate da un ente pubblico, se sono d’accordo, possono costruire le offerte economiche ma anche quelle tecniche migliorative a tavolino in modo che alla fine il risultato vada esattamente dove è stato stabilito ad inizio della procedura

Pensateci bene: dopo Giorgio Magliocca è arrivato Marcello De Rosa di Casapesenna e ora Anacleto Colombiano e Giovanni Zannini stanno letteralmente battendo tutti i sentieri dei comuni dell’agro aversano che alle provinciali voteranno nella cosiddetta seconda fascia con alto valore del loro consenso ponderato in modo da realizzare quel cappotto (ad Aversa ci sono almeno 9 consiglieri sindaco compreso pronti a votare per chi Zannini gli dirà mettendo a disposizione pesantissimi consensi di prima fascia) che Zannini è in grado di produrre da quando, nell’ultimo anno della precedente legislatura regionale, decise di entrare “in grande stile” nell’agro aversano raggiungendo la quota simbolo di 600 preferenze personali in quel di Casal di Principe, voti che un pezzo da 90 dell’imprenditoria del clan dei casalesi, ossia Nicola Schiavone detto o’russ, collega in una telefonata intercettata col fratello Massimo a un sostegno preciso ricevuto da alcune significative imprese di Casale.

Sono in corso proprio durante queste giornate delle trattative. Colombiano e Zannini hanno messo in palio la poltrona di Presidente dell’azienda speciale dei servizi sociali che dovrebbe nascere sulle ceneri dell’Ambito C07. L’operazione diventerà fattibile qualora a Lusciano dovesse tornare al potere Zannini attraverso l’ex sindaco Nicola Esposito entrambi rappresentati dal già assessore Marco Valentino. La questione Lusciano è importante perché questo è il Comune più grande dell’Ambito C 07 ed è il Comune capofila. Nei piani della coppia Zannini-Colombiano il cui scorazzare nei Comuni dell’agro aversano crea effettive preoccupazioni per chi ha una certa visione, una certa considerazione definitoria della legalità c’è di consegnare la presidenza dell’azienda speciale dei servizi sociali al sindaco di Casal di Principe Ottavio Corvino o a un suo delegato. Questo andrebbe a saldare un accordo che inserirebbe anche Casal di Principe nel cartello elettorale a favore di Anacleto Colombiano. In pratica uno scambio. Insomma, Giovanni Zannini, nonostante i non irrilevanti problemi giudiziari che sta attraversando, appare letteralmente scatenato in questi giorni.

Prima aveva Giorgio Magliocca che amministrava in nome e per conto suo ora vuole una presidenza della Provincia del sindaco di San Marcellino Anacleto Colombiano, con il quale ha costruito un rapporto in cui ci sono anche tanti soldi di appalti come quelli, giusto per fare un esempio, riconosciuti al genero del sindaco e nipote di uno dei maggiori camorristi dei rifiuti, ossia Giorgio Marano, dal Comune di Mondragone e dalla stessa amministrazione provinciale.

Ma perchè Giovanni Zannini si da tanto da fare, si impegna e soprattutto costruisce un consenso unanime nell’agro aversano? Cosa c’è di tanto importante da amministrare, da gestire alla Provincia? Con i concorsi sistemati con tanto di favori resi a qualche ingloriosa istituzione dello Stato ora la parola d’ordine è una sola: appalti, appalti e ancora appalti.

Appalti e un monopolio da conservare dei costruttori dell’agro aversano, di Casal di Principe, di San Cipriano, di Casapesenna, di Villa di Briano, di San Marcellino, di Lusciano, di Frignano.

Ops, non ci eravamo accorti che questi sono, manco a dirlo, proprio i Comuni che formano l’ambito sociale C07 e che sono destinati a dare forma all’azienda speciale