ESCLUSIVA. CASERTA E MONNEZZA. Sulla carta, Ecocar dopo dieci anni di raccolta (5 in proroga) cede lo scettro all’ex imprenditore della mozzarella di Ischia. Ecco l’esito della garetta

24 Maggio 2022 - 14:09

Un affidamento che sembra ormai indirizzato verso la Isvec di Ivano Balestriere, ma i Balestrieri della Tekra (secondi nel garone da 116 milioni al centro dell’inchiesta della Dda e che vede indagato il sindaco Carlo Marino) potrebbero portare tutti in tribunale

CASERTA – Sembra essere arrivata ormai alla sua definizione la gara per la raccolta dei rifiuti nel territorio comunale di Caserta per dodici mesi. Si tratta di un servizio dal valore di circa 12 milioni di euro che pare indirizzarsi sulla strada che porta ad Ischia, alla sede della Isvec di Ivano Balestriere, da non confondersi con il Balestrieri, quelli della Tekra.

L’Isola Verde Ecologia, infatti, ha presentato, secondo quanto verificato dalla commissione giudicatrice composta dal presidente Giuseppe Pellegrino e dai commissari Ulderico Izzo e Notaro Giacomo, una proposta migliore rispetto alle altre due società concorrenti, la catanese Dusty, arrivata seconda, e il raggruppamento Igiene Urbana Evolution, ultima della tris, sia per quanto riguarda l’offerta tecnica che quella economica.

Quando si parla di appalto dei rifiuti a Caserta, di commissioni giudicatrici e di Asmel, la stazione appaltante che si è occupata di nominare i soggetti che fanno parte del nucleo che sta valutando le offerte di gara, è impossibile che non venga in mente ciò che è successo per quanto riguarda la mega gara relativa all’appalto dei rifiuti, quella che ha portato ad un’ordinanza di custodia nei confronti di Marcello

Iovino, ex dirigente del comune di Caserta, l’attuale funzionario cittadino Pippo D’Auria e l’imprenditore Carlo Savoia e che vede anche il primo cittadino Carlo Marino pesantemente indagato.

Questo perché quando si è trattato di dover nominare i membri della commissione per aggiudicare l’appalto 116 milioni di euro, Iovino era riuscito, attraverso un meccanismo truffaldino, a far emergere dal sorteggio i numeri legati ai papabili commissari preferiti dal gruppo, affinché fossero loro a far parte della giuria che avrebbe poi affidato il servizio da centinaia di milioni di euro alla Energeticambiente e alla Esi, di Carlo Savoia.

Ci può venire in mente questa situazione anche perché la Dda, nella sua informativa relativa all’inchiesta sugli appalti truccati e il giro economico-politico del faccendiere di Sant’Arpino, regala una citazione anche ai due dirigenti che attualmente sono in servizio al comune di Caserta, cioè Francesco Biondi e Giovanni Natale. Secondo i magistrati dell’Antimafia, infatti, i due avrebbero tenuto un comportamento non propriamente corretto durante le fasi di gara, riscontrando per loro degli indizi di colpevolezza.

Per quanto riguarda Ivano Balestriere e l’Isvec, invece, ne avevamo parlato qualche giorno fa.

Avevamo scritto di come imprenditore dei rifiuti, che ha costruito la sua economia dal mondo dell’attività casearia, era riuscito ad entrare nella raccolta della monnezza in alcuni comuni della provincia di Caserta, cioè San Marcellino, Santa Maria a Vico, Trentola Ducenta e San Cipriano d’Aversa, attraverso l’acquisto di un pezzo dell’azienda che si era aggiudicata la gara, al tempo in cui era stata messa in piedi la procedura dalle amministrazioni cittadine.

In realtà, Balestriere era diventato un protagonista i nostri articoli già nel 2018, quando raccontavamo come il non propriamente sobrio businessman si trovava in giro per le vie di Caserta a bordo di una fiammante Porsche, con l’obiettivo di sondare il terreno per la gara d’appalto al comune di Caserta. Ma lì si era trovato dinanzi lo scoglio Carlo Savoia, condizione che lo aveva portato a più miti obiettivi, puntando alla raccolta dei rifiuti nei comuni di medie dimensioni della provincia.

Alla fine di questa storia manca, però, la grande assente, cioè la Ecocar. Questa volta la società dei Deodati non si è presentata la gara, abbandonando quindi dopo 10 anni appalto verde al comune di Caserta.

Ma in considerazione del fatto che per l’aggiudicazione definitiva e la firma del contratto con la Isvec dovrebbero passare diversi mesi e che possiamo dare per certo che la Tekra, seconda classificata dietro alla società di Savoia nel 2018, impugnerà l’aggiudicazione alla società di Balestriere dinanzi al Tar, come ha già fatto per gli altri documenti della gara dei rifiuti di quest’anno, per richiedere l’aggiudicazione a suo favore del mega appalto da 116 milioni di euro, non è detto che, nel febbraio 2023 possa essere già iniziato il rapporto tra l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino e la nuova società.

Si rischia, quindi, l’undicesimo anno di contratto con la società Ecocar, nonostante la ditta lavori nel capoluogo dal 2012, per via di un diritto acquisito tramite una procedura di gara che aveva come durata massima 5 anni, un servizio prorogato, quindi,  per lasso di tempo maggiore rispetto alla sua natura originaria. Se non si tratta di un record storico, poco ci manca.

Ci sarebbe anche da soffermarsi sulla questione che a vincere la gara fu consorzio Ecocar, società diversa, partita IVA diversa rispetto alla “semplice” Ecocar, ma questa storia la sapete già.