ESCLUSIVA. Il “progressista” De Luca, maschilista e cavernicolo, prima confina la donna nella preistoria, poi lancia il “totem” Geo Nocchetti candidadolo a CASERTA
11 Luglio 2020 - 19:26
Ieri il richiamo alla cultura della “passera”, unico antidoto contro alcool e droga della movida. Oggi la notizia di un’operazione di mera immagine con un bravo giornalista che si trasforma in una foglia di fico
CASTEL VOLTURNO (Gianluigi Guarino) – Vincenzo De Luca, con l’incedere dei suoi anni, ha perso ogni freno inibitore. Ieri ha solleticate le corde di un maschilismo d’antan, rispolverando il vecchio consiglio di chi, cresciuto a pane e caciotta, e avendo fatto “il militare a Cuneo” invita, al cospetto degli sperpetui delle movide di serie A o di serie B, e assumendo, stavolta, la postura della persona vissuta, di uno che la sa lunga su ogni argomento, su ogni cosa e, dunque, “ovviamente” anche sulle donne, dicevamo, invita i giovanotti a non bere, a non impasticcarsi, ma a corteggiare le belle ragazze, cone se il problema della droga e dello sballo fosse un problema riguardante il solo sesso maschile,
È troppo poco considerare come ammorbata da cliché, da lisi stereotipi questa ennesima uscita variopinta del governatore, il quale,; pur di conquistare qualche voto, liscia il pelo alla peggiore e più retriva controcultura, che stabilisce ruoli discriminati per sesso, in cui il maschio dev’essere richiamato all’ordine della sua virilità, e le femmine non devono avere nessun altro pensiero, perché manco di drogarsi sarebbero capaci, se non quello di fare finta di scappare davanti alla preda designata, con la mano già pronta a sollevare la gonnella e ad abbassarsi le mutande.
Va da sé che uno così, uno come De Luca, furbo, navigato,e intriso di un pragmatismo no limits, ritiene, da 71enne che poco molto poco ha da perdere, stia imbarcando di tutto e di più. Ci sono liste, anche a Caserta, anzi, soprattutto a Caserta, formate dalla schiuma del centrodestra. Liste che annovera no candidati che devono sfoggiare, evidentemente, per poter correre col governatore uscente, un requisito indispensabile: l’essere stati citati, in maniera ovviamente poco edificante, in qualche ordinanza della Direzione distrettuale antimafia o delle Procure ordinarie.
Siccome, veramente siamo al carico massimo con gli ultimi arrivi provenienti dalla premiata e autorevolissima schiera dei gigginoporpettisti di Sant’Antimo, ora occorre inserire qualche nome per far vedere che anche la società civile e le professioni sono rappresentatie e certificano il progetto di De Luca.
E allora dispuace un po’ che un giornalista di valore qual è Geo Nocchetti si stia prestando e si sia lasciato convincere a candiarsi. Attenzione, non a Napoli, nella provincia in cui è vissuto e che gli ha dato i natali, ma a Caserta, terra in cui risiede oggi, avendo deciso di vivere in quel di Castel Volturno.
Ovviamente, Nocchetti, quasi completamente disancorato dal contesto casertano, difficilmente riuscirà ad evitare l’ultima o la penultima posizione nella lista De Luca nella classifica delle preferenze raccolte. Ma Nocchetti non è prenderestato messo lì per “prendere i voti”; lui deve fare solo il totem, per dimostrare la relazione tra questo governatore, che immagina il sabato dela movida come la riproposizione dell’iconografia primitiva dei maschi barbuti che corrono appresso alla femmina già civetta e dopo averle assestato una solenne botta alla testa, la portano a braccia in caverna a fare quello che un maschio “deve dimostrare di saper fare”, e una società civile di persone culturalmente evolute e impegnate.
Giusto, questa evocazione della caverna è proprio adatta! Nocchetti è un tocco di provvidenziale congiuntivo dentro ad un vero e proprio simposio di cavernicoli, che dovrebbero rappresentare un progetto riformista di centrosinistra che ha in De Luca, già diessino e progressista, il suo mentore e, contemporaneamente il suo motore.
Ma fatemi il piacere!