Faceva propaganda terroristica ma non è un membro dell’Isis. La decisione sul custode della Moschea

6 Luglio 2019 - 05:02

SAN MARCELLINO (red.cro.) – Istigò la commissione di reati terroristici attraverso i social, ma non era membro dell’Isis, accogliendo la tesi della difesa. Questa la decisione dei giudici della Corte di Appello su Mohamed Kamel Eddine Khemiri, condannato in primo grado per associazione con finalità di terrorismo e per il reato di istigazione a commettere reati riguardanti il terrorismo aggravata dall’uso di canali telematici per la diffusione. Oggi la prima di queste due contestazioni è, quindi, caduta.

Il 43enne nordafricano residente a San Marcellino, era stato ritenuto colpevole anche di associazione con finalità di terrorismo di matrice islamica ed in particolare di essere responsabile di azioni miranti al proselitismo ed all’indottrinamento via web per conto dello Stato Islamico. Una attività specifica conosciuta anche come radicalizzazione “on ground”. L’uomo, che oggi si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stato arrestato nell’agosto di due anni fa nell’ambito di un’indagine su un gruppo che procurava documenti falsi per i clandestini (un processo a parte, questo, che si è già concluso con una condanna poi ridotta in Appello).