Giorgio Magliocca ed Eugenio Russo “azzerati”. Il presidente della Provincia verso la carica di vice coordinatore regionale. Ma con Carlo Sarro commissario…

26 Aprile 2021 - 13:26

Era stata già annunciata da qualche settimana e la svolta è arrivata circa 48 ore fa con un comunicato del coordinatore regionale Domenico De Siano che ha azzerato tutte le cariche nelle 5 province della Campania. L’accordo del gruppo Cesaro con Martusciello e Mara Carfagna. La guerra con Caldoro e il destino politico di Massimo Grimaldi

 

CASERTA(g.g.) La complicata trattativa tra le componenti di Forza Italia della Campania, resasi necessaria per equilibrare quello che è un indubbio ridimensionamento del ruolo di Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a purpetta a causa delle ormai arcinote vicende giudiziarie, sta avendo una gestazione difficile e complicata.

. D’altronde, questi non sono i tempi delle vacche grasse, in cui ogni carica significava l’acquisizione di una rendita di posizione, che poi sarebbe tornata buona nelle varie competizioni elettorali o nelle vari nomine di sottogoverno da realizzare, quando il centrodestra a trazione forzista, dominava in lungo e in largo in molte aree della Campania, a partire dalle province di Napoli e Caserta.

Essendo passato il metodo dell’azzeramento di tutte le cariche, anche Giorgio Magliocca, attuale presidente della Provincia, ha dovuto lasciare da 48 ore, per formale decisione del coordinatore regionale Domenico De Siano, quella che ha ricoperto negli ultimi anni alla guida dei forzisti di Caserta e provincia.

Stesso discorso per il coordinatore cittadino Eugenio Russo. La nomina a commissario provinciale di Carlo Sarro crea una condizione non molto favorevole per le prospettive elettorali del partito, in vista delle prossime elezioni comunali. Sarro non si affannerà più di tanto, perchè le sue motivazioni non lo inducono certo agli slanci di generosità e di altruismo da porre al servizio delle sorti del partito cui appartiene.

Starà qui e si limiterà a evadere tutte le procedure formali, insomma l’ordinatissima amministrazione. Paradossalmente, poi, , la poltrona di coordinatore cittadino di Caserta è ancora meno ambita. Quanto sono lontani i tempi in cui ci puntavano in tanti, a decine! Oggi, invece, essere commissario cittadino di Forza Italia a Caserta significa assumersi la responsabilità di costruire la lista per le elezioni comunali. E siccome questi sono altri tempi rispetto a “quei tempi”, di veri concorrenti non ce ne sono, al di là di qualcuno che ritiene di avere un’occasione per giocarsi una carta, non avendo nulla da perdere sotto ogni punto di vista.

Magliocca dovrebbe essere ristorato con l’attribuzione della poltrona, diciamo poltroncina va, di vice coordinatore regionale unico. Almeno queste sono le indiscrezioni che filtrano nelle ultime ore. Magliocca non sarebbe disponibile ad una coabitazione con altre vice coordinatori, per cui bisognerà capire se il consigliere regionale Massimo Grimaldi che attualmente ricopre quella carica, faciliterà o meno l’avvicendamento, tenendo conto del fatto che Grimaldi resta l’uomo più vicino a Stefano Caldoro che, ironia dei tempi, ha oggi in Mara Carfagna, neo ministro per il Sud, la sua principale avversaria interna, quasi una nemica.

E qui il pensiero non può non andare al fatidico ultimo periodo dell’anno 2009 e al primo periodo dell’anno 2010, quando la Carfagna, ispirata al tempo da Italo Bocchino, oggi divenuto procacciatore di affari del mega imprenditore napoletano Romeo, si coalizzò con Stefano Caldoro, costruendo un asse che prima di tutto fu finalizzato a far fuori Nicola Cosentino, e successivamente a far candidare Caldoro, così come puntualmente si verificò, in modo che questi potesse sfruttare il vento favorevole al centrodestra  di quegli anni e vincere quelle elezioni battendo in un duello divenuto poi immancabile e stucchevole con Vincenzo De Luca,, che poi l’avrebbe battuto di stretta misura nel 2015 e ad epilogo di un’autentica mattanza nel 2020, quando l’onnivoro governatore salernitano ha imbarcato tutto quello che c’era da imbarcare fra trasformisti, politici della braciola e della ricotta nani panciuti e ballerine “tardonate” che per anni avevano scialato in Forza Italia e nel centrodestra.

Se abbiamo affrontato rapidamente questo argomento, non è perché sia fondamentale per i destini di questo territorio. In altri tempi, l’avremmo lasciato volentieri alla trattazione altrui. Però, siccome ci sono le elezioni comunali a Caserta, a Santa Maria, a Sessa Aurunca e in un’altra ventina e più di comuni, abbiamo deciso di darci un’occhiatina e anche di scrivere qualcosa.

Ma non prendeteci l’abitudine.