Il legale dell’ex Ros Vittorio Palmieri: “Il mio assistito non è indagato”. CasertaCe: “A noi risulta, ma il tema non è questo”

7 Aprile 2019 - 18:04

Ho avuto l’incarico di assistere, in tutte le sedi competenti il Tenente Vittorio Palmieri, Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri gia’ in servizio al Comando ROS che ha collaborato per decenni con tanti magistrati antimafia ricevendo vari apprezzamenti. Assicuro che il mio assistito, al momento, non risulta coinvolto in nessun procedimento giudiziario ne’ in alcuna indagine. Ne’ egli e’ a conoscenza di indagini a suo carico. Nel caso in cui, per mera ipotesi scolastica, cio’ dovesse avvenire, l’Ufficiale e’ pronto sin da ora a chiarire la propria posizione in tutta serenita’ e davanti l’AG in quanto ha sempre svolto il proprio servizio d’istituto con coscienza ed onesta’. Si rammarica per avere parenti acquisiti indagati o imputati, ma, come e’ noto, di cio’ non puo’ essere ritenuta compromessa la propria reputazione. La responsabilita’ penale – Viva Iddio – e’ personale ed il suo nome sta solo fuoriuscendo da meri articoli di stampa che hanno ragione di esistere”.

 

CASERTA – L’avvocato Raffaele Crisileo svolge la sua professione in maniera ineccepibile. Lo dimostra in questa nota, tecnicamente precisa e formalmente inattaccabile. L’avvocato, da un lato si spinge a dire che lui garantisce il fatto che il tenente Vittorio Palmieri non risulta indagato in nessun procedimento, dall’altro non può far altro che delimitarsi uno spazio di fuga, nel momento in cui scrive che qualora dovesse risultare una circostanza del genere, il suo assistito dimostrerà la pienza correttezza del suo agire.

Insomma, niente di che. Noi pubblichiamo sempre e in ogni circostanza le tesi di chi si sente toccato da un nostro articolo. Il diritto di replica, per noi, è ancora più sacro della costituzionale, democratica libertà di espressione che informa ogni nostro lavoro, ponderato sempre fino all’ultima sillaba.

Detto questo, se il tenente Palmieri ha nominato un avvocato, è evidente che qualche timore lo nutra su un suo coinvolgimento in un’indagine giudiziaria.

Ma per noi, e questo si può capire se si legge con attenzione e non superficialmente l’articolo pubblicato poco dopo le 13 (CLICCA QUI) la questione dell’avviso di garanzia sì e avviso di garanzia no non è assolutamente fondamentale. L’abbiamo segnalata nell’articolo solo perchè da giorni, dopo la nostra notizia, data in larga esclusiva, anche altri giornali hanno riportato dichiarazioni di Nicola Schiavone sul ruolo che questo investigatore dei Ros, al tempo maresciallo, oggi tenente, avrebbe svolto al servizio dei suoi familiari e non della Patria.

Ma ci siamo sforzati, riga per riga, allo scopo di dimostrare che il punto non è questo. Ma un altro. No c’è dubbio, e lo sottolineamo in grassetto che l’allora maresciallo Vittorio Palmieri, pur non avendo firmato direttamente alcuna informativa, è stato parte attiva per anni nelle inchieste Medea e Jambo, in cui erano coinvolti, più o meno direttamente, i suoi due cognati Nicola Pagano, ex sindaco di Trentola, e Domenico Pagano, tra i più ricchi imprenditori edili del presunto cerchio magico di Michele Zagaria.

Già questo basta. Almeno per chi, come noi, non ha la funzione di istruire l’azione penale. Oseremmo dire che a noi del fatto che Palmieri sia o non sia indagato, non ci frega proprio. Mentre ci interessa sottolineare che lui, pur sapendo che quella indagine, soprattutto Jambo, riguardava e investiva direttamente anche i suoi congiunti, dai quali non si è mai distaccato topograficamente, avendo scelto di continuare a vivere a Trentola Ducenta, non si è astenuto, come correttezza avrebbe richiesto.

Poi, se qualcuno non sa leggere l’italiano, non è colpa nostra. Perchè l’articolo citato parte proprio dal presupposto di una piena affermazione di una presunzione, neanche di non colpevolezza, come amano dire i non garantisti, ma dalla presunzione di innocenza giudiziaria. Questo è un discorso, altro discorso è la correttezza professionale di un servitore dello stato.