Il sindaco Davide Guida si fa sfiduciare. Le dimissioni non servivano più, ecco il marchingegno studiato perché Arienzo torni al voto già il 20 settembre
15 Luglio 2020 - 21:22
Arienzo -(gg) Davide Guida non è più il sindaco di Arienzo. Non sappiamo se si sia dimesso o meno, ma tutto sommato non conta, e nel resto dell’articolo vi spiegheremo il perché. Formalmente, infatti, è stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza in un consiglio comunale. Pur non dovendolo fare per legge, in quanto l’incompatibilità esiste tra la carica di Sindaco e consigliere Regionale, quando ci si diventa, però, non quando si aspira solamente. Men che meno esiste l’ineleggibilità, che sarebbe stato l’unico motivo giuridicamente vincolante per costringere il primo cittadino a rassegnare le dimissioni prima della celebrazione delle elezioni regionali.
Uno dei decreti più importanti che il governo ha varato durante l’emergenza covid ha stabilito la data del 27 luglio come ultima finestra possibile per associare il voto delle amministrative a quello delle regionali. In poche parole, se l’amministrazione comunale cade entro il 27 luglio, in quel comune si andrà a votare il 20 e il 21 settembre. Se l’amministrazione cadesse dopo il 27 luglio, ci sarebbe quasi un anno di commissariamento, perché si tornerebbe al voto la prossima primavera.
Allora vi spieghiamo un attimo perché è stato scelto il sistema della mozione di sfiducia tecnica, che a nostro avviso non è una cosa che dimostra rispetto per le istituzioni, perché l’espediente attraverso cui la maggioranza e lo stesso sindaco sfiduciano loro stessi, appare come una forma di sottomissione della dignità delle istituzioni, in cui i cittadini dovrebbero riconoscersi, alle ragioni dell’ambizione personale.
Siccome oggi è il 15 luglio, le dimissioni di Davide Guida, che evidentemente aveva ancora qualche dubbio che Campania Libera lo candidasse sul serio, sono arrivate con una settimana e mezzo di ritardo sulla tabella di marcia. Il testo unico sugli enti locali, sancisce, infatti, che l’atto dimissionario unilaterale del sindaco può essere ritirato entro 20 giorni dalla sua formalizzazione. Durante questo periodo la situazione rimane congelata e il primo cittadino resta anche in carica per l’ordinaria amministrazione. In poche parole, fino al 4 agosto, le dimissioni di Davide Guida non sarebbero diventate esecutive. Ecco il motivo per cui è stato escogitato l’espediente, ben poco edificante, della mozione di sfiducia, in modo da non scavallare il citato termine del 27 luglio.
“Un gesto di responsabilità nei confronti dei cittadini arienzani che meritano di avere una rappresentanza comunale regolarmente eletta ed in grado di proseguire il buon lavoro avviato in questi anni con i numerosi progetti portati a termine sempre nell’interesse della nostra comunità”, il commento dell’ormai ex sindaco Guida.