IL VIDEO E LE FOTO. “Dieci medici raccontano”, alla libreria Spartaco presentato il volume sulla relazione tra dottore e paziente

12 Marzo 2019 - 13:28

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (pasman) Presentato in questi giorni a Santa Maria Capua Vetere, presso la bella, ricercata e sempre piena di iniziative libreria Spartaco, il libro Dieci Medici Raccontano pubblicato con i tipi dell’editrice beneventana Fioridizucca.

Nell’istantanea, un momento della presentazione del libro.

Nella foto, da sinistra, gli altri due autori presenti alla serata, Michele Selvaggio e Fabrizio Ferraiuolo.

Come il titolo esplicitamente indica, il volume raccoglie dieci racconti di altrettanti medici che, dismesso il camice bianco, si sono cimentati con la letteratura. E si deve dire con  esiti di tutto riguardo, se si considera che i più di essi erano all’esordio come scrittori e se compito della letteratura deve anche essere quello, come crediamo, di rappresentare lo spirito

del tempo di una società nel momento in cui viene raccontata narrativamente. Chi voglia comprendere il clericalismo dei costumi italiani negli anni ´60, ad esempio, può certamente attingere alla sterminata saggistica sul tema, ma il modo vivido in cui lo ha rappresentato lo scrittore Giorgio Scerbanenco nel suo Luna di miele ha del formidabile.

I nostri autori, ognuno nel proprio stile, a cui non è estranea – va da sé – la propria specifica specializzazione medica, hanno raccontato più o meno indirettamente la propria relazione con il paziente, vista nelle sterminate sfaccettature che la definiscono.

Dei dieci racconti, altrimenti non sintetizzabili, facciamo un breve accenno a quello scritto dall’oncologo  Rodolfo Cangiano, dal titolo L’Esperimento, non per fare torto agli altri suoi colleghi Michele Selvaggio e Fabrizio Ferraiuolo, con lui alla presentazione, ma per rendere omaggio alla sua cittadinanza samaritana. E proponiamo con il nostro video  l’incipit del racconto, nella lettura  fattane alla platea dal conduttore della serata, uno smagliante Luigi Cinone.

L’opera collettanea si consiglia senz’altro alla lettura, non solo per quanto osservavamo sullo spirito del tempo e per la scrittura sempre avvincente dei racconti, ma anche per capire in qualche modo i nostri medici.