IL VIDEOREPORTAGE MONDRAGONE. Ai Palazzi Cirio tamponi a raffica e il presunto marito della partoriente positiva al virus lasciato libero di circolare

22 Giugno 2020 - 19:09

 

MONDRAGONE (Maria Assunta Cavallo) – Ai palazzi Cirio, questa mattina sono stati effettuati ulteriori tamponi per accertare o meno eventuali positività al coronavirus, a tutti i residenti. La cosa che lascia basiti e che non solo vi erano assembramenti in strada che hanno generato un enorme caos, per non parlare di persone senza mascherina, ma ho assistito ad una scena davvero allucinante. Un uomo rivolgendosi ad una vigilessa, ha asserito di essere il marito della 30enne che due notti fa, ha partorito un bambino all’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca, risultando positiva al primo tampone per il coronavirus. Le riprese video partono da quando chiedo all’uomo se è davvero lui stesso positivo al Covid-19, ma ci risponde in seconda battuta di non esserlo. Fatto sta che quando poi chiedo alla vigilessa il perché l’uomo, pur avendo apertamente dichiarato a telecamere spente di essere positivo, viene lasciato andare via. La vigilessa risponde di dover rapportarsi con il comandante per come risolvere la questione.

Poniamo il caso che l’uomo fosse negativo, così come ha dichiarato davanti all’obiettivo acceso, presentandosi come il compagno della partoriente risultata positiva asintomatica, per lui varrebbe comunque l’obbligo della quarantena, ma viene invece lasciato libero di circolare. Rivolgo la stessa domanda ad altre persone presenti sul luogo, nelle vesti di chi, non ci viene riferito, anche perché hanno fatto di tutto per evitare di farmi riprendere quanto stava accadendo, e rispondono che per quel caso, sarebbe stato necessario l’intervento dei carabinieri. Assurdo, davvero assurdo tutto cio che sta accadendo in una zona definita “calda” dagli ultimi fatti di cronaca.

Le immagini sono abbastanza eloquenti e spiegano in che modo si sta gestendo una emergenza sanitaria in una tarda mattinata alle ore 12.00, nell’ex area Cirio. Giusto per fare chiarezza, vero si che è legittimo avvicinarsi ad una cronista e chiedere il “distintivo” anche se in verità il distintivo lo lasciamo alle forze dell’ordine, meglio chiamarlo tesserino, ma è ancora più giusto e doveroso bloccare una persona che dichiara (anche se da fonti ufficiali risulta che il compagno della neo mamma è ricoverato al C0tugno di Napoli), di essere il congiunto di una donna risultata positiva asintomatica, che viene lasciato libero di circolare. Chi è dunque questo uomo? C’è il rischio che davvero scoppi una bomba sanitaria su di una popolazione inconsapevole forse di probabili “asintomatici”, come qualcuno ama chiamarli, in circolazione, ma di contro non si ha la più pallida idea, di dove mettere le mani per tutelare la salute altrui.