La guerra tra clan per il controllo della Riviera Romagnola. Tra gli arrestati anche un 26enne di Aversa
12 Ottobre 2019 - 09:28
AVERSA (red.cro.) – Faida tra clan camorristici nel Riminese, dieci arresti. Il nome dell’operazione, “Hammer” identifica un tratto caratterizzante dei raid: aggressioni con il martello. Le conseguenze della rivalità tra componenti di gruppi rivali, autonomi ma legati ai boss Contini, Nuvoletta e Mazzarella, stroncate dalla serie di arresti dei carabinieri, su richiesta della Procura Antimafia. L’indagine è iniziata un anno fa da accertamenti su una attività di noleggio autovetture, la Viserba Rent ed è arrivata a ricostruire le caratteristiche di un sodalizio camorristico capeggiato da Ciro Contini, nipote del boss napoletano Edoardo Contini. Già noti alle forze dell’ordine il suo braccio destro, Antonio Acampa, i ‘gregari’ Cosimo Nicolì ed Armando Savorra, le ‘nuove leve’ Pasquale Palumbo, Francesco Capasso, 26enne proveniente da Aversa, e Fabio Rivieccio. Potevano contare su armi da fuoco ma nei pestaggi di cui sono rimasti vittima altri soggetti, anche loro residenti a Rimini ma legati a clan campani, utilizzavo mazze da baseball e martelli.
Quella ai danni di Pio Rosario De Sisto, considerato legato al clan Nuvoletta e sotto estorsione per 30 mila euro, ha scatenato la guerra tra clan e dato altro spessore all’indagine, che era già in corso. Immobilizzato con nastro adesivo e picchiato con martelli e mazze da baseball, in ospedale raccontò una poca convincente versione, tirando in ballo un gruppo