LA MORTE del MACCHINISTA di CAPUA. Sotto torchio i 5 operai che hanno eseguito i lavori sulla linea

8 Febbraio 2020 - 15:30

CAPUA – Sono iniziati gli interrogatori degli operai di Rfi indagati dalla procura di Lodi per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni colpose per l’incidente di giovedì mattina in cui hanno perso la vita due macchinisti (Mario Di Cuonzo, 59enne, originario di Capua e Giuseppe Cicciu’, 52enne di Reggio Calabria) che viaggiavano a bordo del Frecciarossa appena partito da Milano e diretto a Salerno. Gli operai, che ieri hanno ricevuto l’avviso di garanzia, accompagnati dai propri legali, vengono ascoltati dal pm di Lodi Giulia Aragno negli uffici della Polfer di Piacenza.

All’interrogatorio sono presenti anche gli uomini della polizia ferroviaria e del Nucleo operativo incidenti ferroviari che stanno eseguendo i rilievi sul treno deragliato a pochi chilometri da Lodi a causa, secondo la ricostruzione della procura, di un errore umano legato probabilmente a uno scambio lasciato in una posizione scorretta che ha deviato il treno facendolo deragliare. Un errore che sarebbe stato commesso solo poche ore prima dalla squadra di operai che era a lavoro su quella tratta dell’alta velocità. Gli operai, insieme ai legali, sono entrati nel cortile interno agli uffici vicino alla stazione di Piacenza su due auto, in modo da limitare lo sguardo indiscreto delle telecamere e dei giornalisti presenti.