LE FOTO. MARCIANISE. La nuova casa (e che casa) del suocero del vice sindaco Pasquale Salzillo è, secondo noi, abusiva e vi spieghiamo il perché
14 Gennaio 2025 - 19:17
NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20
Quanto ci volete scommettere che Pasquale Salzillo dirà di aver fatto condonare la baracca a suo suocero? Ma quella è una baracca e non un immobile fisso al suolo e le baracche le puoi condonare nel Burundi e non in Italia. Ammesso e non concesso che quella zona B non sia satura, a noi risulta invece che è satura, è assolutamente illegale la modalità con cui è stata ricavata la volumetria della palazzina partendo da una baracca di neppure 120 mc utilizzata negli anni come deposito e rimessa automobilistica. In questa città, più che rispettare le leggi urbanistiche si fanno i giochi di prestigio del mago Silvan
MARCIANISE – (g.g.) Vorremmo rivolgere la seguente domanda al vice sindaco Pasquale Salzillo: siamo noi che andiamo a cercare peli grandi o peli piccoli nell’uovo allo scopo di parlare necessariamente di lui o è lui a combinarle di tutti i colori? Perché qui bisogna mettersi d’accordo: Pasquale Salzillo è il vice sindaco della terza città più grande per popolazione della nostra provincia, per cui sarebbe esercizio orribile di autocensura quello di scansare dalla trattazione giornalistica un rappresentante istituzionale di questa levatura che non esplica se stesso, bensì una funzione che come tale il cittadino e ovviamente anche i giornali seri non hanno solo la possibilità bensì il dovere di controllare. Questa si chiama democrazia. Quella seria, non quella dei giornali di autocensura e della diserzione rispetto al ruolo che alla stampa di ordinamenti democratici attribuiscono.
Quando scrivevamo su Antonello Velardi e Pasquale Salzillo ci forniva molto spesso delle informazioni essendo lui consigliere di opposizione non ricordiamo di avergli mai sentito dire che esageravamo, che eravamo troppo duri e intransigenti. Oggi, invece, lo fa. Ma lo dice perché parliamo di lui ma noi on parliamo di lui. Ma dovrebbe capire che noi non lo facciamo perché si chiama Pasquale Salzillo e ci sta simpatico o antipatico, ma parliamo di lui in quanto vice sindaco di Marcianise.
Come mai con Velardi andava bene e oggi, invece, protesta?
Questione parenti. Attaccate me ma lasciate perdere i miei parenti. Ma se tu, vice sindaco Pasquale Salzillo, utilizzi i tuoi parenti come scudi umani in modo da creare le condizioni affinchè un giornale come il nostro, sempre leale, sempre intellettualmente onesto si ponga il problema di non inserire in un articolo il nome di un tuo parente quando questi non c’entra niente con la tua potestà di vice sindaco. Ma non devi prendere un tuo parente e renderlo rappresentante di una procedura amministrativa che va avanti, presumibilmente. in un certo modo solo perché tu sei vice sindaco.
Ora, noi la spiegazione l’abbiamo data. Se Pasquale Salzillo l’ha capita, ci fa piacere, se non l’ha capita è perché è in mala feda e pazienza ce ne faremo una ragione.
LA CASA DEL SUOCERO
Viale Ghandi: lì insiste da anni una struttura a forma di ampia baracca, utilizzata come riparo di auto, insomma un garage. Lo scriviamo in grassetto perchè già immaginiamo la furberia bertoldesca che sarà propinata a questo articolo: la baracca condonata. Ma una baracca può essere condonata nel Burundi, non in Italia perchè una roba del genere se si chiama baracca vuol dire che è mancante di quegli elementi di incardinamento al suolo condizione necessaria e ineludibile per intraprendere una procedura di condono. Detto questo, parliamo di cose serie: guardando le fotografie che pubblichiamo in alto e anche in calce a questo articolo, saranno, a voler esagerare, 120 metri cubi, ma ripetiamo, a voler esagerare. Non è colpa nostra se il proprietario di questa baracca-garage è il suocero di Pasquale Salzillo, pardon, precisiamo perché è importante, è il suocero del vice sindaco pro tempore di Marcianise.
Partiamo dai fondamentali: quella è una zona B detta di completamento stavolta vi facciamo sconto di ciò che abbiamo fatto sorbire tante volte ai nostri lettori affrontando argomenti attinenti all’urbanistica e alla sua legislazione, quindi niente richiamo alla legge costitutiva, cioè alla legge 765 del 6 agosto 1967 articolo 17. E vi risparmiamo anche la trattazione analitica della conseguenza di questa legge, cioè quella del decreto interministeriale del 2 aprile del 1968 che suddivide in zone i territori di un comune o di un’area intercomunale comunque obbligata a costituire, approvare e ad applicare un piano regolatore generale.
Vi diciamo solo che in una zona B si fa, ina parte, quello che non si può fare in una zona A ossia nei centri storici. A questo aggiungiamo che l’irruzione sulla scena del cosiddetto piano casa ha allargato la differenza tra la zona A e la zona B considerato che il piano casa è applicabile in entrambe le tipologie di area urbanistica, ma nella zona A è molto più complicato farlo così come abbiamo spiegato tante volte ai nostri lettori. Veniamo al punto. All’ombra di questa baracca è nata una palazzina che a guardarla dalle foto non può esprimere una cubatura minore di mille metri in linea di massima 10 volte più pesante in termini di volume rispetto alla baracca. Attenzione, si tratta di una zona B completata, satura, rispetto ai parametri previsti dalla legge per cui tu puoi avere una cubatura esistente con una destinazione d’uso, scartarla, ossia abbatterla costruendo ex novo la stessa cubatura aumentata del 35% così come permette l’applicazione del piano casa.
Ripetiamo il concetto: la palazzina per la quale il suocero di Pasquale Salzillo ha ricevuto al suo tempo il permesso di costruire è stata edificata in un terreno classificato come zona B, già saturo.
La baracca non ha mai avuto come destinazione d’uso quella abitativa in quanto è stato sempre un garage. Perché tutte le cose fossero regolari sarebbe dovuto succedere questo. Intanto la baracca doveva essere abbattuta; successivamente si sarebbe dovuta riedificare dandole una destinazione abitativa. A questo punto il suocero del vice sindaco Pasquale Salzillo avrebbe avuto a disposizione una cubatura su cui costruire un altro immobile. Dunque, seconda demolizione della baracca dopo che questa è divenuta abitazione, e poi costruzione della palazzina che, considerando con manica larga 120 mc dell’immobile preesistente, avrebbe potuto raggiungere al massimo 162 mc ossia i 120 mc originali più il 35% di questi ossia altri 42 mc consentiti dal piano casa perché su un deposito qual era la baracca non è consentita l’applicazione del piano casa quindi occorre omogenizzare la destinazione d’uso rendendo il parametro iniziale, ossia la baracca, un immobile a destinazione residenziale.
Ora se tu suocero di Pasquale Salzillo, pardon, suocero del vice sindaco pro tempore di Marcianise nonché dominus dell’ufficio tecnico ma soprattutto amico del cuore e socio di Angelo Piccolo che ha inciso pesantemente sugli esiti delle concessioni anche quando c’era Antonello Velardi usando i suoi buoni uffici con chi al tempo era il dirigente dell’urbanistica e dunque dello sportello unico dell’edilizia, costruisci, non una casa di 160 mc ma una di 1000 mc, questa roba qui, a nostro avviso, è abusiva, illegale, dall’inizio alla fine.
E’ una cosa da mago Silvan e non degna di uno sportello unico dell’edilizia che si rispetti. Scusate se ci ripetiamo, ma è materia urbanistica allora è meglio fissare bene i concetti: la baracca non è stata recuperata ai fini residenziali ammesso e non concesso che ci fosse ancora volume disponibile, in quella zona B, per ulteriore residenzialità. Successivamente il suocero di Pasquale Salzillo avrebbe dovuto sostituire la stessa con un immobile di pari dimensione, ripetiamo con destinazione residenziale successivamente abbatterlo e ricostruirlo assumendo a quel punto regolarmente, il bonus di maggiorazione volumetrica del 35% del piano casa.
I DOCUMENTI CHE IL SUOCERO DI SALZILLO AVREBBE DOVUTO PRESENTARE AL COMUNE
Al Comune di Marcianise, sempre il suocero del vice sindaco, avrebbe dovuto presentare prima di tutto un’istanza per la modifica della destinazione d’uso da baracca- deposito a residenziale allegando fotografie dell’immobile da modificare. A quel punto l’ufficio tecnico avrebbe dovuto verificare che quella baracca rappresentasse una volumetria lecita o se invece già di per se fosse abusiva in quanto non accatastata. In tal caso, già a monte, il comune di Marcianise non avrebbe dovuto dare nemmeno la concessione per trasformare la suddetta baracca-deposito in immobile residenziale. In sintesi, bisognerebbe capire cosa c’è nel fascicolo della concessione ammesso e non concesso che questo sia rinvenibile. Ci piacerebbe sapere cosa contengono gli atti presentati dal richiedente del permesso di costruire. Per cui tutto il discorso successivo dell’abbattimento anche della casa d’abitazione nata sulle ceneri della baracca e dei successivi 150/160 mc costruibili come elemento di sfruttamento volumetrico della casetta originata dalla baracca diventano un ragionamento accademico.
Ma se proprio lo vogliamo fare oltre al discorso della volumetria l’immobile costruito ex novo, ossia la casetta, avrebbe dovuto rispettare le stesse dimensioni planimetriche e le altezze di quello già esistente. Dopo aver terminato i lavori della baracca divenuta casa di abitazione il suocero del vice sindaco avrebbe dovuto attestare l’avvenuto accatastamento e certificarne l’agibilità. Solo allora, utilizzando il piano casa, avrebbe potuto richiedere formalmente l’abbattimento della nuova casetta aggregandoci il bonus del 35% utilizzando questa sommatoria volumetrica arrivando al massimo a 150/160 mc per quanto riguarda la volumetria del nuovo immobile ossia quello che si vede dalle foto.
Se poi andiamo a valutare anche le murature la cubatura aggiuntiva di 42 mc, si riduce ulteriormente. Insomma in qualsiasi modo la giriamo questa palazzina rosa, a nostro avviso, è un immobile abusivo che, come tale, andrebbe abbattuto.
L’UNICO DIALOGO POSSIBILE TRA VICE SIDNACO DI MARCIANISE E CASERTACE
Se Pasquale Salzillo, anzi il vice sindaco di Marcianise, vuole parlare seriamente con CasertaCe la smetta di girare torno torno perché è totalmente inutile in quanto questo giornale ha dimostrato facendogli vincere le ultime elezioni comunali che quando si scrive non esistono amici, non esistono nemici, non esistono parenti e, dunque, nessuno mai, nemmeno il Papa, potrà indurci a non pubblicare un articolo su un qualsiasi argomento nel moneto in cui, di questo argomento, siamo convinti.
Ma siccome Pasquale Salzillo, ossia il vice sindaco pro tempore di Marcianise, è cresciuto e vissuto in una mentalità trogloditica, è convinto che CasertaCe e chi lo dirige, possano, non occuparsi di fatti, notizie e persone in forza di un’amicizia che abbiamo trattato, nostro malgrado, così come abbiamo trattato, in partica brutalizzandola con la morte nel cuore, nel momento in cui Lina Tartaglione ha sciaguratamente stretto un’alleanza con Giovanni Zannini.
E allora, cosa ci costringe a dire questa pervicacia di Pasquale Salzillo di ragionare sempre in termini personali, di mescolare sempre le cose personali con le funzioni che un giornale deve svolgere? Ci costringe a dire che, evidentemente, è corto di comprendonio. Perché, se noi ci fossimo messi a fianco di Lina Tartaglione in campagna elettorale, che ricordiamo a Salzillo ha perso per 61 voti e non per 6mila voti di scarto, venendo meno al principio della nostra linea editoriale, col piffero che lui oggi sarebbe vice sindaco di Marcianise. Al contrario, starebbe nei banchi dell’opposizione da semplice consigliere comunale.
Proprio duro di comprendonio.