L’INTERCETTAZIONE. Leggetela, basterebbe questa per sciogliere in un minuto l’amministrazione comunale di Andrea Pirozzi. Iannone, Nuzzo e Antonio Luserta
12 Novembre 2023 - 13:37
Siccome ieri o nei giorni scorsi è stato affisso un manifesto con cui Andrea Pirozzi e la sua lista smentiscono categoricamente di essere indagati facciamo due cose. Prima chiediamo loro se gli è stata notificata un’istanza di proroga delle indagini da parte di un pm della Dda, ricordando i 6 casi che permettono a un cittadino di conoscere il proprio status di indagato, poi pubblichiamo integralmente l’intercettazione in cui si concorda il posto di lavoro al pregiudicato Gennaro Iannone e in cui il sindaco e Marcantonio Ferrara accolgono con soddisfazione il ruolo di gran protettore della loro lista, esercitato da Domenico Nuzzo, camorrista più in grado. E alla vigilia della presentazione delle liste arriva anche l’emissario, nonchè amico del cuore, di Giovanni Zannini, di cui parla proprio Gennaro Iannone
SANTA MARIA A VICO – (g.g.) Abbiamo letto un manifesto, fatto affiggere nella giornata di ieri o dell’altro ieri, il fatto temporale non è rilevante) in cui il sindaco Andrea
Affermazione molto seria che merita una riflessione da parte nostra, da parte di CasertaCe, che, al contrario, ha scritto nei giorni scorsi che il sindaco Andrea Pirozzi, la vice sindaca Veronica Biondo e l’assessore Marcantonio Ferrara, nipote dell’ex sindaco di Maddaloni, il defunto Franco Lombardi, insieme ad altri, sono iscritti nel registro degli indagati.
In poche parole, o noi abbiamo sbagliato e per questo siamo pronti a porgere, eventualmente però, ai summenzionati le nostre pubbliche scuse oppure sono i summenzionati, a partire dal primo cittadino, ad essere dei bugiardi.
Il punto, al di la delle chiacchiere, verte su un solo fatto: il sindaco Andrea Pirozzi, la vice Veronica Biondo, l’assessore Marcantonio Ferrara, hanno ricevuto o non hanno ricevuto una notifica di un’istanza, presentata dai pubblici ministeri della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, all’ufficio gip dello speculare tribunale, di proroga delle indagini preliminari?
Perchè una cosa è certa: indagini preliminari sono state aperte da tempo a Santa Maria A Vico sull’ipotesi dell’esistenza di un meccanismo criminale fondato sullo scambio politico-elettorale tra esponenti di questa amministrazione ancora in carica e camorristi conclamati. E non è che lo diciamo noi. Esistono, infatti, migliaia e migliaia di pagine contenenti intercettazioni, informative di polizia giudiziaria, che sono già entrate a far parte del confronto processuale, relativo a un primo filone di indagine, quello che ha portato, un po’ di tempo fa, all’arresto di diverse persone, tra le quali va annoverato come nome più conosciuto, quello del consigliere comunale nonchè, al tempo, vice presidente della Provincia Pasquale Crisci.
Dunque non stiamo parlando di documenti secretati, al massimo stiamo scrivendo del segreto di Pulcinella. Ora, Andrea Pirozzi e i suoi possono anche affermare di non essere indagati, ritenendo non a torto dal loro punto di vista, che non avendo ricevuto alcun provvedimento formale, da parte dell’ufficio del pubblico ministero, loro possono ben scrivere su un manifesto di non essere stati e di non essere al momento iscritti nel registro contenenti le informazioni di garanzia.
E allora, lo facciamo per chi ci legge raramente, perchè ai nostri lettori ai fedeli, abbiamo dato queste coordinate decine e decine di volte, diventa utile ricordare in che modo un cittadino viene a sapere di essere indagato.
Primo modo: Una mattina, quasi sempre prima dell’alba o all’alba, ti suona il campanello di casa e al citofono c’è un carabiniere, un poliziotto, un finanziere in servizio presso un Comando Provinciale, una Questura o nella struttura interforze di polizia giudiziaria, denominata Direzione Investigativa Antimafia o Dia che dir si voglia e ti chiede di salire. Tu gli apri la porta e lui, guardandoti con civiltà e anche con un minimo di cortese comprensione, ti dice che insieme ai suoi colleghi deve portarti via in Caserma o in Questura perchè un giudice ha firmato un’ordinanza di arresto al cui versione materiale ti consegna contestualmente alla traduzione di cui sopra che poi si può materializzare in un arresto in carcere oppure ai domiciliari
Secondo caso: Tu te la fai addosso lo stesso per il campanello che ti suona alle 5 del mattino, ma poi ti ripigli perchè il carabiniere o il poliziotto non ti arresta ma ti notifica un’ordinanza che per te prevede un titolo cautelare meno afflittivo, tipo un obbligo di dimora, un divieto di dimora nel tuo Comune, nella tua provincia o anche nella tua regione oppure ancora un obbligo di firma, di presentazione,.
Terzo caso: Siamo sempre dentro al minuto di autentico terrore perchè il carabiniere, il poliziotto oppure il finanziere ti suona sempre alla 5 com’è successo di recente a Nicola Ferraro, Luigi Bosco, i fratelli Rea, al sindaco di Arienzo Giuseppe Guida etc, ma per iniziare, dopo l’arrivo di un avvocato c he tu potrai chiamare dal tuo telefono, in una perquisizione della tua casa, del tuo ufficio, della tua auto etc.
Quarto caso: Si esce dal novero del minuto di terrore. Stavolta i carabinieri ti rintracciano al telefono o individuano la tua casa e in orario finalmente comodo ti notificano un mandato di comparizione. Successe, per intenderci, a Silvio Berlusconi durante il famoso G7 di Napoli, anno 1994. Mandato di comparizione significa che tu dovrai essere interrogato direttamente dal magistrato oppure da un suo delegato di polizia giudiziaria nella veste di indagato. Per cui, durante quell’interrogatorio dovrai portare necessariamente insieme a te un avvocato
Quinto caso: L’indagine che ti riguarda si sviluppa senza intermezzi di qualsiasi genere e il pubblico ministero la esaurisce, ritenendo di aver maturato la convinzione che per te debba chiedere un rinvio a giudizio. Ma la partita non si chiude subito, perchè tu, avendo ricevuto la notifica di chiusura dell’indagine, che vale ufficialmente come informazione di garanzia, hai la possibilità, ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale, di chiedere, entro e non oltre il 20esimo giorno dalla notifica dell’atto di essere interrogato dal pubblico ministero o da un suo delegato o di presentare documenti che, a tuo avviso, chiariscono la estraneità ai fatti contestati. Il pm valuterà questi nuovi elementi e deciderà se chiedere al gip l’archiviazione della tua posizione o se, non avendo cambiato idea, chiedere il tuo rinvio a giudizio.
Sesto caso: Siccome un indagine non può proseguire in eterno, ma ha dei termini temporali stabiliti dal codice di procedura penale, il pubblico ministero, alla scadenza del primo termine, può chiedere al gip una loro proroga di 6 mesi. Lo può fare tre o meno volte in base alla gravità del reato indagato.
Insomma, sei casi. Quello di Santa Maria a Vico è proprio l’ultimo di quelli illustrati. Noi sosteniamo a Andrea Pirozzi, la Biondo, a Marcantonio Ferrara e compagnia siano stati notificati dal pubblico ministero le istanze, da questo inoltrate, al gip per ottenere una proroga del termine delle indagini. Nel caso di specie l’indagato, deve per legge, essere messo a conoscenza della richiesta del pm e anche del contenuto dell’indagine che lo riguarda in quanto questa procedura sviluppa il primo confronto tra le parti cioè tra la pubblica accusa e la difesa. Questa può infatti entro 5 o 10 giorni dalla notifica opporsi alla proroga delle indagini presentando una sorta di contro-istanza al gip che poi valuterà e deciderà.
DOMANDA FINALE: Pirozzi, la Biondo e il Marcantonio Ferrara ci facciano al cortesia di scrivere in un manifesto o in una lettera a noi inviata che loro non hanno mai ricevuto alcuna notifica, contenente l’istanza di un pm della Dda, finalizzata da ottenere da un giudice la proroga delle indagini. Non perchè non ci fidiamo, ma semplicemente perchè, magari, sono incorsi in errore non conoscendo bene la procedura penale e non comprendendo che una notifica del genere significherebbe, senza se e senza ma, che loro sono indagati oggi dalla Dda
E questo è un punto. Il secondo punto nettamente più importante lo esauriamo in anche battute. Perchè stavolta, per evitare strumentalizzazioni e stupidaggini assortite, vogliamo intonare lo slogan “carta canta“. Andrea Pirozzi, sindaco di Santa Maria a Vico, zanniniano di ferro, e Marcantonio Ferrara, il quale, già più di un mese prima delle elezioni comunali, svoltesi all’inizio della terza decade del settembre 2020 è matematicamente certo di aver raddoppiato i suoi voti anche grazie al sostegno di un certo “Raffaele” che la polizia giudiziaria, incaricata dalla Dda, non noi, individua come Raffaele Piscitelli detto o’ Cervinaro, con una serie di precedenti che occorrerebbero cinque pagine per riportati tutti.
L’intercettazione che inchioda Andrea Pirozzi, Marcantonio Ferrara e l’amministrazione comunale
Come potrete leggere, nell’ampio stralcio di questi atti di indagine, che noi proponiamo in calce a questo articolo, il sindaco Andrea Pirozzi, nell’agosto di due anni fa e nei giorni immediatamente precedenti alla presentazione delle liste impegna tanto del suo tempo a parlare con Gennaro Iannone, già al tempo noto pregiudicato diventato, poi pluripregiudicato nell’aprile del 2022 quando viene arrestato in una retata antidroga. Uno o più telefono sono intercettati telematicamente. Nel senso che dentro ci sono i famosi trojan che non significa necessariamente che chi è sotto intercettazione è anche indagato, ama comunque per noi ha un certo significato che l’allora sindaco venga messo sotto controllo dalla Dda. Si parla dell’assunzione che Gennaro Iannone dovrà avere il successivo 28 agosto e che poi effettivamente avrà. Il sindaco da garanzie a riguardo. Si parla della super protezione, della supere egida che Domenico Nuzzo, cioè il camorrista più alto in grado in azione a quel tempo a Santa Maria a Vico, alla campagna elettorale e alla lista di Andrea Pirozzi.
Da questa intercettazione si capisce che Pirozzi viene informato dell’opera di Domenico Nuzzo; viene informato sul fatto che questi è pronto ad intervenire per far candidare questo o non far candidare quest’altro.
E se nella conversazione intercettata il 4 agosto 2020 si parla soprattutto dell’assunzione di Gennaro Iannone, in quella del 20 agosto, di cui è protagonista anche Marcantonio Ferrara, il citato Gennaro Iannone, evidentemente tranquillizzato dalla certezza di “prendere il posto” parla senza problemi di come, eventualmente, sarà affrontato in maniera spicciativa, presumibilmente dallo stesso Domenico Nuzzo, il nervosissimo Massimo Migliore, cognato di Pasquale Crisci e soprattutto agitatissimo dopo aver saputo che per lui non ci sarebbe stato posto all’interno della lista di Andrea Pirozzi.
ora i dettagli di queste conversazioni ve li leggete qua in basso. per quel che ci riguarda, non avendo noi, fortunatamente, il problema di dover svolgere la professione di magistrati per capire se un comportamento vergognoso, come quello interpretato dal sindaco Pirozzi e da Marcantonio Ferrara integri o non integri una previsione da codice penale, affermiamo forte e chiaro che tutto quello capitato in quelle serate di cui Giovanni Zannini è protagonista indiretto, dato che a Santa Maria a Vico spedisce colui che lo ha chiamato nei giorni scorsi, “mio fratello” cioè Antonio Luserta integra chiaramente tutti gli elementi costitutivi di una procedura amministrativa di accertamento attraverso la nomina di una commissione di accesso per capire se il voto del 2020 e i successivi atti amministrativi che, direttamente o indirettamente, hanno portato , per esempio all’assunzione di Gennaro Iannone stabiliscano quel quadro per il quale questa amministrazione comunale debba essere sciolta per infiltrazioni camorristiche.
A noi avviso, questi elementi, ci sono indiscutibilmente. E perchè basterebbe leggere queste intercettazione per chiudere la partita. Poi, dal punto di vista penale non possiamo sapere cosa succederà. Il quadro, sempre a nostro avviso, è molto grave anche da questo punto di vista. Ma si sa, l’esperienza ci insegna, ad essere cauti, perchè è successo spessissimo e succede spessissimo che ciò che a CasertaCe appare evidente, non appare evidente a un pubblico ministero o al gip i quali, giustamente dal loro punto di vista devono trovare riscontri e fatti che poi possano reggere, sia in sede di sindacato cautelare cioè al momento in cui dei fatti si andrebbero ad occupare un tribunale del Riesame ed, eventualmente, la Corte di Cassazione, sia in sede di dibattimenti processuali.
Noi, sempre per quel che ci riguarda, continueremo a seguire questa vicenda. Perchè a noi, più che degli sviluppi penali, interessa capire cosa voglia fare la Prefettura, visto che un intercettazione del genere dovrebbe chiudere ogni discussione, perchè quale infiltrazione più grave può esistere di quella di un sindaco, di un assessore che parlano di persona con camorristi conclamati, relativamente al modo con cui eliminare alcune scomodità, chiamiamole così, in vista delle elezioni comunali attraverso l’intervento, gravissimo, del delinquente più delinquente, che c’era a Santa Maria a Vico in quel periodo .