MADRE STRANGOLATA. Il figlio omicida arriva in aula per il processo
1 Febbraio 2024 - 12:10
Francesco Plumitallo il 13 febbraio comparirà’ dinanzi alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere. Per i periti era totalmente infermo di mente al momento del fatto
MARCIANISE – La gip Grammatica, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo l’incidente probatorio e la perizia psichiatrica nel processo nei confronti di Francesco Plumitallo, il giovane di 30 anni, di Capodrise, reo confesso di aver strangolato la propria madre, Patrizia Lombardi Vella, di 55 anni detta Rosa, ha accolto la richiesta di giudizio immediato del Pubblico Ministero Giacomo Urbano per il giovane.
L’udienza è fissata per il 13 febbraio prossimo dinanzi alla Corte di Assise. In contraddittorio, durante l’incidente probatorio, è stato sentito prima il perito nominato dal Giudice, lo psichiatra Raffaele Sperandeo, poi il consulente psichiatra della difesa, Giovanni D’Angelo e insieme hanno concluso dicendo che era completamente assente la capacità di intendere e volere del 30enne al momento del delitto perché affetto da infermità’ totale di mente.
A chiedere la perizia psichiatrica – durante l’udienza di convalida dell’arresto – erano stati i difensori di Francesco Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.
Attualmente Francesco si trova nel reparto psichiatrico del carcere sammaritano. Per la cronaca l’omicidio avvenne il mattino di martedì 14 novembre scorso in un appartamento in via Santa Maria degli Angeli.
Secondo la versione di Francesco, stava facendo colazione con la mamma. Allora si avvicinò a lei, la prese come per abbracciarla e poi la strangolò da dietro e quando caddero a terra l’accarezzò. Fu lui stesso poi a chiamare la polizia e suo zio sacerdote don Gianni Vella. Francesco Plumitallo poi confessò l’accaduto