MARCIANISE ALLE ELEZIONI. Centrodestra “libanizzato”. Patriciello pretende ed ottiene la candidatura di Antonio Tartaglione. Le proposte di Zinzi, le necessità di FdI e la variabile Luciano Buonanno

11 Agosto 2020 - 17:46

Ovviamente si tratta di una situazione work in progress, perché un’altra componente del centrodestra, soprattutto quella zinziana, potrebbe imboccare una strada diversa con un proprio candidato. In calce all’articolo il comunicato del tavolo di una parte del centrodestra

MARCIANISE (g.g.) – Meglio non esagerare con gli articoli, nel senso che in queste ore vanno evitate i sigilli a situazioni che pur sembrando chiuse e definite, possono aprirsi almeno fino al 17/18 agosto quando le liste dovranno esser chiuse, anche per una questione tecnico giuridica. Stesso discorso per alcune candidature a sindaco. Come avete potuto notare, sulle vicende riguardanti il centrodestra di Marcianise non ci siamo spesi molto, visto e considerato che questa coalizione se ha un’indubbia forza nel voto di opinione che si manifesterebbe soprattutto in un contesto di elezioni politiche, vive a livello regionale e a livello provinciale, una fase di confusione e di riassestamento. Il Paese dei cedri, tornato prepotentemente di attualità in questi giorni per la terribile esplosione verificatasi nel porto di Beirut, era diventato alla fine degli 70′, 80′ ma anche 90′, un proverbiale punto di riferimento lessicale per una delle metafore più utilizzate dal giornalismo e dalla pubblicistica di quel periodo: libanizzazione.

Una parola che racchiudeva in sé non solo il dolore per i tanti morti causati dagli scontri di una guerra civile che sembrava infinita, ma che si dotava di un ulteriore significato nel momento in cui si voleva indicare una situazione complicatissima da interpretare a causa della frammentazione, della scomposizione dei corpi sociali e religiosi, in una sorta di tutti contro tutti dal quale appariva pressoché impossibile affiorare.

E dunque, il centrodestra a Caserta e dunque anche a Marcianise, senza testa e senza leadership è oggi libanizzato. Ciò ha segnato, secondo noi sin dall’inizio, il destino della coalizione in vista delle elezioni comunali di Marcianise. Lo stesso Gianpiero Zinzi ha difficoltà perché non gli arride certo la contemporaneità del voto comunale con quello regionale e ha anche il problema di far digerire ai 2.500 marcianisani che la volta scorsa, nel 2015, gli attribuirono la preferenza, l’adesione alla Lega, partito con molto seguito ma anche nella condizione, tipica dei partiti non moderatissimi, di farsi respingere quelli che non lo apprezzano, in maniera molto più evidente di quanto non possano fare altri partiti. Risultato: Antonio Tartaglione, ex sindaco, ha telefonato ad Aldo Patriciello, che appoggiò alle elezioni europee e gli ha chiesto di saldare il debito politico contratto nel maggio 2019. Siccome il coordinatore provinciale, nonché presidente della provincia, Giorgio Magliocca, sta letteralmente con le pezze in fronte per costruire una lista quantomeno competitiva alle Regionali, Patriciello gli ha garantito un nome buono a cui magari darebbe una mano, a condizione che Forza Italia avrebbe eliminato ogni altro pretendente interno, puntando tutto sull’ex sindaco. E così è successo, visto che Tartaglione si candiderà a prescindere. Sicuramente, a prescindere da Zinzi, che visti i vecchi trascorsi risalenti alla sindacatura del medico marcianisano, non potrà appoggiarlo. Vari tentativi sono stati effettuati nelle ultime ore. E’ venuto fuori qualche cone suggestivo, come quello di Mena Letizia (ricordate quella che fece ricorso alle Regionali 2015 contro Zannini?), uscita di scena da qualche tempo e di cui abbiamo memoria di una campagna elettorale vissuta con l’ausilio massiccio di “uomini e mezzi” forniti da quel simpaticone di Paolo Siciliano, di cui abbiamo spesso scritto, e che oggi possiamo definire tranquillamente Mister Pellicano, dato che a lui va ascritto questo marchio di supermercati presenti in tutto il perimetro della provincia. Prima di quello della Letizia, era stato bruciato il nome di Matteo Alberico che Zinzi aveva pure proposto al tavolo del centrodestra. Stesso discorso per Pierluigi Salzillo, il quale, negli ultimi giorni, aveva agganciato anche una componente provinciale di Fratelli d’Italia, quella riferibile a Pietro Riello, promettendogli l’appoggio elettorale alla moglie, Carmen Russo, candidata alle Regionali con il partito della Meloni.

A proposito di Fratelli d’Italia, una delle componenti, quella elettoralmente più forte formata dagli ex velardiani Emanuele Tartaglione, Tommaso Acconcia e Luciano Buonanno, è l’unica in grado di mettere in piedi una lista decente che finalmente sfati l’implacabile serie dei flop che il partito ha collezionato negli anni alle elezioni dei comuni più importanti quando, ineluttabilmente, non è mai riuscito a mettere in campo le proprie insegne. Questo succedeva, però, quando FdI valeva il 3% a Caserta e il 4% a livello nazionale. Ora, i sondaggi più pessimistici danno questo partito al 14,5%, per cui la mancata presentazione della lista nel terzo comune più popoloso della provincia di Caserta, rappresenterebbe un fatto clamoroso che sicuramente non passerebbe inosservato nelle stanze “che contano”, cioè quelle dei maggiori collaboratori della Meloni, i quali peraltro, domani, mercoledì, saranno a Caserta per presenziare al vernissage ufficiale della lista delle Regionali, che con largo e significativo anticipo, sfidando il calendario ferragostano, si svolgerà in un locale di via Mazzini alle 11:30.

Il peso specifico di questa componente di Fratelli d’Italia potrebbe indurre il partito a schierarsi con Forza Italia e dunque con Tartaglione. Attenzione, però, uno dei tre, Luciano Buonanno, che da settimane sonda tutte le sponde con la speranza di trovare consenso ad una sua candidatura alla massima carica cittadina, potrebbe costituire ancora in queste ore, ancora nei prossimi giorni una variabile in grado di scombinare il quadro. Ora, Zinzi, che in un primo momento gli ha detto di no, potrebbe anche cambiare idea, alla luce dell’atto di forza compiuto da Antonio Tartaglione e dal suo partito, sterzando su Buonanno, in modo da indebolire la candidatura del forzista, già sindaco di Marcianise.

 

QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DI UNA PARTE DEL CENTRODESTRA

L’appartenenza politica e la provata esperienza amministrativa: sono queste le caratteristiche che hanno spinto l’interpartitico provinciale di centrodestra, al termine della riunione di oggi, a scegliere il dott. Antonio Tartaglione come candidato sindaco di Marcianise tra le figure di altissimo profilo presenti sul tavolo. Il centrodestra si impegna a costruire un articolato programma di governo in grado di restituire alla città di Marcianise quella centralità che ha sempre avuto. Sul sostegno ad Antonio Tartaglione la Lega si è riservata di esprimersi dopo una verifica interna.
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