MARCIANISE. Se Velardi non si autodenuncia e paga le multe per l’episodio di aprile e per l’ammucchiata post-elettorale, non sarà mai credibile quando minaccia i commercianti
22 Ottobre 2020 - 12:36
MARCIANISE – Scusate se ci ripetiamo, ma la dialettica diligente con cui il sindaco Velardi sta trattando l’argomento Covid (che l’ha anche interessato direttamente con la positività diagnosticata da un tampone a cui si è sottoposto privatamente la scorsa settimana) continua a non convincerci.
Mai come in situazioni del genere l’esempio conta, eccome se conta.
Se un sindaco dice, giustamente, che lui dialogherà con i rappresentanti dei commercianti, con gli esercizi della ristorazione e della somministrazione, cioè ristoranti e bar, se afferma giustamente che chiederà conto, in queste ore, ai grandi centri commerciali che insistono nel territorio di Marcianise di fare il punto e di presentare un rapporto sulla corretta attuazione delle misure di sicurezza e prevenzione anti-covid, ricordando agli stessi centri commerciali che da un momento all’altro De Luca – al pari di ciò che hanno deciso altri governatori potrebbe ordinarne la chiusura il sabato o la domenica – un sindaco che fa il sindaco, che svolge dunque la funzione di massima autorità sanitaria del proprio comune, deve essere assolutamente credibile per i suoi comportamenti.
Allora, se ci possiamo permettere di dargli un consiglio costruttivo, come sempre facciamo quando lo critichiamo aspramente, agganci al legittimo e giusto monito, rivolto ai commercianti dei bar e degli altri locali ai quali darà una possibilità di dialogo, ultima spiaggia prima di passare alle vie di fatto, cioè a duri provvedimenti di contravvenzione amministrativa, associ a questo monito un’autodenuncia con conseguente emissione di una dura contravvenzione e ugualmente dure multe per se stesso e per tutti quelli che hanno legittimamente festeggiato la vittoria elettorale nel modo in cui si vede nelle foto che pubblichiamo e in tante altre testimonianze.
E come se oggi tu a Palamara affidassi la presidenza di una Corte d’Assise o del Collegio di un Tribunale o un ruolo di Procuratore della Repubblica.
Vi immaginate la scena? “In nome del popolo italiano, visti ecc. ecc., dichiaro tizio e caio colpevole di.
A questo punto della lettura della sentenza da parte del giudice Palamara partirebbero risate, frizzi e lazzi.
Ma come, con tutto ‘sto popò di schifezza che hai combinato, truccando le carte nei procedimenti di nomina dei magistrati, orientando la mano dei tuoi colleghi contro i politici non graditi, ora ti permetti di condannare questo o quell’altro?
E giù pernacchie a volontà.
Questo per ripetere un concetto già espresso nei giorni scorsi:
se Velardi non ammette le sue responsabilità in merito all’episodio dell’aprile scorso, se non chiede scusa ai vigili urbani di Marcianise, che, cervelloticamente, lui ha denunciato all’autorità giudiziaria, affermando forte e chiaro che hanno fatto solo il proprio dovere, sanzionando il suo comportamento illegale rispetto alle norme del lockdown al tempo in vigore, se non chiede scusa per sé e i suoi sostenitori per i comportamenti avuti durante i festeggiamenti, quando senza mascherina, senza distanziamento si sono ammucchiati, non a caso contagiandosi l’un l’altro e probabilmente contagiando lo stesso Velardi, anche per questo autoinfliggendosi ancora una volta una contravvenzione, ma quale credibilità può aver il rilevo critico e severo sulle file non ordinate all’interno dei centri commerciali, di cui pure scrive nel diario numero 13?
A proposito dei centri commerciali siamo curiosi di vedere se sarà ripristinata quella linea di finanziamento sulle feste di Natale interrotta dal commissario prefettizio Michele Lastella, il quale già dall’inizio dell’epidemia ha provveduto, ma non a chiacchiere e “tabacchere”, ma con atto amministrativo di potestà, ad ottenere il contingentamento degli ingressi nell’Outlet e nel Campania.
Peraltro, la cultura dell’ammucchiamento commerciale rappresenta una stella polare per Velardi, visto quello che ha consentito di sicuramente illegale, a nostro avviso, ma anche ad avviso dell’allora procuratore della Repubblica aggiunto di S.Maria C.V., oggi eminente membro del CSM Antonio D’AMATO, che per Vleardi aveva chiesto il divieto di dimora a Marcianise, dunque l’allontanamento dai luoghi di esercizio della sua carica.
A quell’ammucchiamento commerciale dell’Interporto non crede, ritenendoli illegali, la Corte di Cassazione, che non a caso ha confermato i sequestri di Leroy Merlin e compagnia, sconfessando ancora una volta tutto il brigare che l’amministrazione Velardi ha messo in campo affinché quelle porcherie potessero essere costruite.
Per quanto riguarda, poi, l’ultimo passaggio, dedicato ai Servizi Sociali, Velardi, in maniera piuttosto generica e raffazzonata afferma di sapere che ci sarebbero fondi per un progetto a favore dei bambini e dei ragazzi autistici e che tutto sarebbe rimasto fermo durante il periodo del commissariamento di Lastella.
Se lui, in tre anni e mezzo, avesse fatto un ventesimo – invece di perdere tempo a scrivere diari e ad ascrivere a se stesso l’intero scibile umano, in quello che concretamente il viceprefetto ha fatto per la città in 10 mesi, si potrebbe anche dire che Velardi è stato e sarà un buon sindaco.
Noi che abbiamo seguito con interesse, vincendo la diffidenza che storicamente questo giornale ha per tutti i prefettizi, il lavoro di Lastella, sappiamo bene che, per la prima volta, nel Piano di Zona dell’Ambito di cui il Comune di Marcianise fa parte, sono previsti fondi per dei voucher da utilizzare nei centri specializzati che lavorano all’assistenza di questi ragazzi.
Forse ancora a Velardi non è chiara la differenza tra le politiche sociali di un Comune individualmente preso e quelle che lo stesso Comune può fare grazie all’Ambito che gode di molti finanziamenti, a partire da quello principale della legge regionale 328.
A l prossimo diario.