MORTI PER UN PANINO. Ragazza casertana lotta per la vita. 9 indagati dopo intossicazione da botulino, cinque sono medici

11 Agosto 2025 - 18:34

CASERTA – Resta alta l’attenzione sul grave caso di intossicazione da botulino che ha colpito diverse persone dopo il consumo di panini contaminati a Diamante, sul litorale cosentino. Mentre l’emergenza sanitaria sembra aver rallentato la sua corsa, sul fronte giudiziario le indagini proseguono con determinazione: la Procura di Paola ha iscritto nove persone nel registro degli indagati, tra cui l’ambulante che ha venduto i panini, tre responsabili di aziende produttrici coinvolte e cinque medici di due strutture sanitarie locali.

Tra i casi più gravi figura quello di una 26enne originaria di San Felice a Cancello, ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Lagonegro (Potenza). Inizialmente si era parlato erroneamente di un’adolescente, ma è stato poi confermato che si tratta di una giovane donna, figlia di un fruttivendolo del paese, in vacanza a Diamante con il compagno, suo coetaneo di Cervino, e un gruppo di amici.

La sera del 7 agosto, i due avevano acquistato un panino con salsiccia e cime di rapa presso un food truck della zona, ignari del rischio a cui stavano andando incontro. Dopo aver consumato il pasto, la giovane ha accusato sintomi compatibili con l’intossicazione da botulino: vista offuscata, vomito, debolezza muscolare. Anche il compagno ha manifestato disturbi simili. Gli amici, allarmati, hanno contattato tempestivamente i soccorsi. Entrambi sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale più vicino. La 26enne è stata immediatamente trasferita in terapia intensiva, dove rimane in condizioni stazionarie ma definite dai medici come particolarmente critiche. Il compagno, invece, è stato dichiarato fuori pericolo già nella giornata di venerdì.

Il caso, che ha provocato la morte di Luigi Di Sarno, 52 anni di Cercola (NA), e di Tamara D’Acunto, 45 anni, continua a preoccupare anche per le condizioni di alcune delle persone ancora ricoverate. In totale, secondo la ricostruzione della magistratura, sono 18 le parti offese, di cui 16 con sintomi di intossicazione, e 14 attualmente in cura presso strutture ospedaliere.

Sul fronte investigativo, l’inchiesta – coordinata dal procuratore Domenico Fiordalisi e dal sostituto Maria Porcelli – mira a far luce su eventuali responsabilità penali. Si indaga per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di alimenti nocivi. Le autopsie sui due deceduti e gli accertamenti tecnici sul food truck sono previsti tra martedì e mercoledì. La Procura ha inoltre sequestrato le cartelle cliniche dei pazienti deceduti per verificare se siano stati tempestivamente diagnosticati e trattati.