Percepisce somme Inps e viene accusata di truffa allo Stato. Assolta nota imprenditrice
8 Aprile 2021 - 20:16
La donna sembra avesse…
GALLO MATESE – La Seconda Sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Collegio C), ha assolto P.M.A del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.
L’imputata era stata rinviata a giudizio perché accusata in principio di truffa ai danni dello Stato, avendo percepito in qualità di amministratore della società da lei rappresentata, con sede in Gallo Matese, somme poste a conguaglio INPS e relative all’indennità per maternità di una dipendente, in effetti mai versate.
L’avvocato Pierluigi Grassi, difensore di P.M.A. è riuscito a dimostrare nel corso dell’intero giudizio , dapprima chiedendo ed ottenendo la derubricazione da truffa ai danni dello stato all’ipotesi meno grave di indebita percezione, e successivamente, riuscendo a dimostrare che la soglia era inferiore a quella stabilita dalla norma penale.
In particolare il difensore, la cui tesi è poi stata anche sostenuta dalla procura procedente che ha chiesto l’assoluzione per l’ imputata , ha ribadito che, pur trattandosi di importi conguagliati in modo continuativo per il periodo da settembre del 2011 a novembre del 2012, gli stessi riguardano momenti differenti, di talchè anche considerandoli unicamente in relazione alla tipologia, la somma dei singoli contributi per ciascun tipo di indennità non determina il superamento della soglia menzionata.
Pertanto, il Tribunale ha ritenuto che le stesse non potessero configurare l’ipotesi prevista dalla norma penale perché inferiore alla soglia stabilita , rimettendo gli atti alla giustizia amministrativa per l’eventuale sanzione .